Per l’arrivo del Papa Cuba grazierà 3500 detenuti. «Ma non politici…»

11 Set 2015 14:29 - di Giovanni Trotta

Cuba concederà la grazia a 3.522 detenuti per l’arrivo di Papa Francesco il 19 settembre prossimo. Lo ha annunciato il quotidiano Granma, secondo quanto riferisce il sito della Bbc in spagnolo. «In occasione della visita di Sua Santità, saranno graziati 3.522 detenuti» tenendo conto del tipo di reati, del loro comportamento in carcere e ragioni di salute». Ovviamente non si tratta di detenuti politici, perché,per dichiarazione ufficiale dello stesso arcivescovo di Cuba Jaime Ortega, «a Cuba non esistono prigionieri politici». Il governo parla invece di poche decine di dissidenti in carcere, 60 o al massimo 70, alcuni dei quali incarcerati anche vent’anni fa come “spie anticastriste”. Un vero paradiso dei Caraibi, se non fosse che almeno la metà di questi detenuti è stato arrestato negli ultimi mesi, ossia quando l’operazione triangolare Obama-Francesco-Castro era già avviata. I detenuti comuni, invece, sarebbero 70mila, forse troppi per una nazione di poco più di dieci milioni di abitanti, ma così va il mondo. Comunque i primi effetti del disgelo con l’eterno nemico statunitense sembrano già essere arrivati: il turismo è aumentato del 20 per cento, e ora a Cuba tutti vogliono imparare l’inglese. Arrivano i dollari, insomma. E mentre si avvicina la visita del Papa a Cuba i media latinoamericani puntano i riflettori sul viaggio, senza escludere la possibilità di un colloquio con l’ex presidente Fidel Castro, anche se almeno per ora dell’eventuale incontro all’Avana non c’è ufficialmente traccia.

Papa Francesco fu il coordinatore della visita di Wojtyla

A Buenos Aires è tra l’altro uscita da poco una nuova edizione di un libro pubblicato in Argentina più di quindici anni fa, in occasione della visita nell’isola di papa Wojtyla, e del quale Jorge Mario Bergoglio fu il “coordinatore”: il volume, dal titolo Dialoghi tra Giovanni Paolo II e Fidel Castro, affronta temi quali l’embargo, il socialismo, l’ateismo, la libertà, la democrazia. Fidel ha compiuto qualche giorno fa 89 anni. Proprio in occasione del compleanno, lo scorso 13 agosto, l’ex presidente è riapparso in pubblico all’Avana, dove è stato ripreso a bordo di una vettura insieme ai presidenti della Bolivia, Evo Morales, e del Venezuela, Nicolas Maduro. Qualche mese fa, Fidel aveva d’altra parte ricevuto il presidente francese François Hollande, in visita nella Cuba del la normalizzazione con gli Usa, così come ormai da mesi fanno leader politici e ministri di diversi Paesi. Il ministero degli Esteri cubano ha pubblicato una pagina web dedicata esclusivamente alla visita del Papa argentino, in programma tra il 19 e il 22 settembre, nella quale si ricorda che il Pontefice «sarà accolto dal popolo e dal governo di Cuba con rispetto, affetto e ospitalità». Il sito indica inoltre che nell’articolo 8 della Costituzione «lo Stato riconosce, rispetta e garantisce la libertà religiosa. Nella Repubblica di Cuba – si precisa – le istituzioni religiose sono separate dallo Stato». La Cuba che il Papa troverà è «una nazione con una moltiplicità culturale e religiosa», viene inoltre ricordato, segnalando d’altra parte che l’isola «è uno dei pochi Paesi al mondo a ospitare i tre ultimi pontefici», e cioè Giovanni Paolo II nel gennaio del 1998, Benedetto XVI nel 2012 e, appunto, papa Bergoglio fra qualche giorno.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *