Renzi la spara grossa pure a New York: «Ho mantenuto il 90% delle promesse»
Siamo nel pieno della commedia. Il primo atto l’abbiamo già visto, ora tocca al secondo, sperando che lo spettacolo finisca presto. «Io come Bill Clinton? Un paragone impossibile», dice Matteo Renzi, seduto proprio accanto all’ex presidente americano. Ci mancherebbe altro, anche per dovere di ospitalità. Il premier italiano è infatti all’evento organizzato ogni anno dalla fondazione della famiglia Clinton. E invita un importante gruppo di investitori americani: «È ora di tornare a investire in Italia che tra dieci anni potrà diventare il vero Paese leader in Europa».
Renzi dà i numeri sui “successi” del suo governo
Ma l’invito agli investitori arriva nel peggiore dei modi perché Renzi fa il suo solito show, dando i numeri. Rivendica i successi del suo governo, successi che nessuno in Italia ha visto. E se un anno fa a New York arrivò portando la lista delle promesse da realizzare, oggi – sottolinea il premier – «Incredibile, ma vero, Renzi racconta in America che ha mantenuto le promesse in Italia. È solo e quindi può raccontare tutte le favole che vuole. «Abbiamo rotto un incantesimo», dice presentandosi come una specie di mago. Poi c’è il capitolo Europa. Prima la difende dal finanziere George Soros, che la descrive come “in via di disintegrazione” sotto i colpi delle varie crisi, da quella greca a quella dei migranti: «Non sono d’accordo. Sono stati compiuti molti errori ma non siamo finiti», afferma Renzi, spiegando alla platea americana come “l’Europa è un miracolo”. Ma subito dopo è lui a lanciare l’affondo sulla Ue: «Il vero problema è la mancanza di visione dell’Europa, la mancanza di coerenza». «L’Italia – spiega – sta facendo la sua parte ed è aperta e pronta a giocare da protagonista e ad attrarre investimenti. Ma la vera domanda è: dov’è la strategia europea, dov’è la coerenza di molti leader».