Renzi, te c’hanno mai mannato a quer paese? Due motivi per farlo ci sono
Dico, caro il nostro Matteuccio Renzi: ma un po’ di attenzione, no? Pure la foto con la bandiera italiana al contrario abbiamo dovuto sorbirci. E manco una, ma ben due volte. Prima sugli spalti dell’Arthur Ashe Stadium di New York e, poi, anche con le nostre due splendide finaliste Pennetta e Vinci. Insieme al sorrisino tuo e di quell’altro genio che il mondo ci invidia del presidente del Coni, Giovanni Malagò. Vero, caro Matteuccio nostro, che oramai ti lasciano passare tutto. Vero che quasi nessuno s’accorge o protesta più per l’abitudine di voli privati pagati da tutti. Vero pure che nessuno o quasi ricorda quel che dicevi a tal proposito, prima di varcare il portone di Palazzo Chigi. Vero che neppure i magistrati ormai ritengono di potersi interessare delle spese (pazze?) della provincia o del comune di Firenze durante la tua pluriennale gestione e perciò chedono l’archiviazione. Vero, quindi, che l’ipotesi di peculato in Italia non si nega a nessuno fuorché a Matteuccio nostro. E vero, infine, che tutto quanto sopra e il resto non in elenco e gli evviva che ti circondano ovunque ci stimolano il sorriso e ci regalano pure un po’ di buonumore. Epperò certe volte, in certe occasioni come questa, vien voglia di mandarti davvero a quel paese. Proprio di cuore. E tutto d’un fiato. Magari regalandoti quell’impareggiabile ritornello della canzone di Albertone Sordi (se mai non dovessi conoscerla, cerca su Youtube: Te c’hanno mai mannato a quer Paese). A quel paese. A te e ai tuoi solerti collaboratori, che qualche responsabilità ce l’hanno pure loro. A quel paese, caro il Matteuccio nostro. A quello e soltanto a quello. Perché la nostra bellissima Italia, non la rappresenti bene. Non le presti la necessaria e dovuta attenzione. Perchè, le tue foto, visto che sei, pro-tempore, il presidente del Consiglio, fanno il giro del mondo, entrano in tutte le cancellerie e in tutte le redazioni. E se come accaduto due volte a New York c’è una castroneria, l’immagine dell’Italia, quell’immagine a cui tu dici spesso di tenere, ne soffre. Sai le risatine dei giornalisti e quelle della Merkel e di Hollande e pure di Cameron e Obama. Perciò, convoca Malagò e fatti con lui un bel selfie con la nostra bandiera messa per il verso giusto. E postalo sui social. Dopodiché, se possibile, imita Flavia Pennetta. E annuncia il ritiro. Il tuo.