Salvini guarda avanti: “Berlusconi è il passato, ma va rispettato”
«Berlusconi merita rispetto perché ha fatto tantissimo ma sono d’accordo con chi afferma che bisogna guardare avanti». Matteo Salvini è pronto a prendersi la leadership del centrodestra. Le difficoltà di Fi accompagnate dall’assenza dalla scena del Cavaliere, lasciano campo libero al segretario della Lega che, intervenendo al convegno «Ricostruiamo il centrodestra» organizzato dall’ex An oggi senatore azzurro Francesco Aracri, detta le condizioni per la futura alleanza. A partire dall’esclusione dell’Ncd di Angelino Alfano («Io non lo voglio»). Immediata la repica a distanza dei centristi: «Siamo noi a dire no alla destra estremista di Salvini». Accanto al leaderdella Lega ci sono Maurizio Gasparri, l’ex forzista oggi leader dei Conservatori riformisti Raffaele Fitto e l’ex ministro Andrea Ronchi. Ma è evidente, fin dagli applusi iniziali della platea, composta per lo più da ex An, che è Salvini l’ospite più atteso.
Salvini mette un punto fermo: “Non voglio quelli di NCD”
Berlusconi non vuole le primarie? «Io si» anche se non è – sottolinea – un tema che lo appassiona. Piuttosto insiste sull’incoerenza di Fi che a Roma «attacca la Merkel e a Strasburgo invece vota con il Ppe: «Non si può essere romanisti la domenica e laziali il lunedì». E poco importa che Gasparri ricordi che il centrodestra vince «solo quando è unito». Salvini non fa sconti: «Mi dicono che devo essere più moderato, ma ho passato l’estate incontrando medici, avvocati, notai, liberi professionisti, imprenditori, partite Iva che sono i più incazzati sulla terra e sono i moderati che hanno la giacca e la cravatta». I tempi sono cambiati, sottolinea, i problemi del Nord non sono poi cosi lontani da quelli del Sud:«Che ci faccio dell’autonomia di Milano in un deserto?».
Salvini guarda avanti. Il suo obiettivo sono «gli elettori di Fi»
Il leader delle Laega non mira certo – si legge su “Il Sole 24 Ore” – “ai parlamentari («se c’è qualche deputato o senatore che cerca di salvare la sua poltrona, auguri, non mi interessa questa gente») di FI”. Il leader leghista sfrutta le crepe apertesi dentro il partito del Cavaliere. E quando Fitto, dopo aver ricordato che la sua rottura con Berlusconi avvenne proprio per l’appoggio a Renzi sull’Italicum e la riforma costituzionale, invita a guardare oltre Berlusconi, Salvini coglie la pal la al balzo: «Sono d’accordo, bisogna guardare avanti». Parole che certo non fanno piacere a Fi, sempre più alle prese con i maldipancia interni.