Schiaffo di Marino al Papa: nel Giubileo dedica una piazza a Lutero
Il sindaco Marino dieci ne pensa e cento ne fa (di gaffes). Proprio nell’anno del Giubileo, quando Papa Francesco ripropone Roma come centro mondiale del cattolicesimo, che ti combina l’ineffabile primo cittadino della Capitale? Dedica una piazza a Martin Lutero, autore dello scisma d’Occidente e padre del protestantesimo. E non si tratta neanche di una piazzetta di periferia, ma di uno slargo in pieno centro di Roma, a due passi dal Colosseo.
E il diavolo, in questa circostanza e a creare ulteriore imbarazzo al di là del Tevere, c’ha messo anche la coda. Si dà infatti il caso che la cerimonia (prevista per mercoledì 16 settembre) avvenga pochi giorni dopo l’uscita dell’ultimo numero di Newsweek, con una perfida copertina che così recita: «Papa Francesco è cattolico?». È come spargere sale su una ferita. Perché è noto il dissenso (più o meno sotterraneo) che monta dentro la Chiesa per le aperture dottrinali del Pontefice. Lo scrittore cattolico Antonio Socci osserva senza tanti complimenti che lo «scisma è più vicino». Sicuramente esagera. Però il disagio s’avverte. E l’intitolazione di una piazza di Roma a Lutero non può fare altro che accrescerlo. Il capolavoro di Marino può dirsi a questo punto completo.
L’opposizione in Campidoglio non ha mancato di far sentire la sua voce. Non fa sconti a Marino il consigliere capitolino di FdI-An Lavinia Mennuni: «Solo con Marino al governo di Roma accade che una Capitale che a breve celebrerà l’Anno Santo indetto da Papa Francesco si appresti a intitolare una piazza a Martin Lutero. La cerimonia a Colle Oppio «ci sembra francamente un oltraggio al cattolicesimo», un’iniziativa «davvero fuori luogo» e «inopportuno a meno di tre mesi esatti dall’inizio del Giubileo». Accorre in difesa di Marino l’assessore capitolino ai Lavori Pubblici Maurizio Pucci. «Credo che dopo 500 anni si possa “sopportare”» una piazza intitolata a Martin Lutero. Già, ma dopo avere aspettato 500 anni, proprio in occasione di un Giubileo, Roma doveva rendere omaggio al padre della Riforma protestante? Certi paradossi possono accedere soltanto nella Roma di Ignazio Marino.