Si è ripetuto a Napoli il miracolo del sangue di San Gennaro. Sepe: basta camorra
Dopo l’attesa, il miracolo: si è ripetuto nel Duomo di Napoli il prodigio del miracolo di San Gennaro. L’annuncio della liquefazione del sangue è stato accolto alle 11,22, in una cattedrale affollata, da un lungo applauso dei fedeli. Il ripetersi del miracolo è letto come un buon auspicio per la città di Napoli e per l’intera regione Campania. Le ampolle sono state poi mostrate ai presenti, che hanno nuovamente applaudito e poi sono state portate sul sagrato della Chiesa per l’omaggio dei fedeli assiepati in via Duomo.
San Gennaro, la liquefazione avviene tre volte l’anno
La liquefazione del sangue del santo patrono di Napoli ricorre tre volte l’anno: il 19 settembre, giorno in cui è datata la decapitazione del santo; il primo sabato di maggio, in ricordo della prima traslazione delle reliquie dal cimitero di Pozzuoli a Napoli; il 16 dicembre, nell’anniversario dell’eruzione del Vesuvio nel 1631, che secondo la leggende si sarebbe interrotta grazie alle preghiere del santo.
L’appello del cardinale Sepe: basta sangue per le nostre strade
Il cardinale Crescenzio Sepe ha precisato che il sangue era già sciolto quando ha aperto la cassaforte dove sono custodite le ampolle col sangue. Durante l’omelia il cardinale facendo riferimento agli ultimi episodi legati allo scontro tra i clan della camorra a Napoli ha poi lanciato l’appello: «Basta sangue per le nostre strade. A Napoli è tuttora presente la più crudele di tutte le seti, ossia la sete del necessario, che è sete di conoscenza e di senso, ma anche mancanza di quell’acqua indispensabile per bagnare i campi vitali che una città dovrebbe offrire ai suoi abitanti. Ed è così che la sete del necessario porta taluni a cercare fonti avvelenate come la violenza e la turpe offerta di un reddito facile». Per poi concludere: «La sete del necessario è una sete maligna che arriva a contrabbandare per normali alcuni comportamenti deprecabili».