Spazio: la missione ExoMars nel 2016 ci sarà. Renzi e Marino forse no
Magari, per la serenità dell’Italia, non ci sarà più Matteo Renzi al governo. E, forse, per la gioia dei romani, sarà andato via anche Ignazio Marino dal Campidoglio. Ma è sicuro che ci sarà ExoMars. Ovvero il mezzo col quale l’Italia, nel 2016, si interesserà ancora di più a Marte. Perchè dopo la scoperta dell’acqua che scorre sul pianeta Rosso (è la prima grande conferma dopo anni intensi di ricerche, che hanno visto moltiplicarsi gli ‘occhi’ puntati su Marte), tra sensori, radar e telecamere a bordo di satelliti e rover ci sarà un moltiplicato e diffuso interesse per quel pianeta. Insomma, arriva ExoMars perchè il bello deve probabilmente ancora venire e la prossima scommessa è riuscire a trovare forme di vita, microrganismi vissuti in passato o forse ancora attivi e capaci di sopravvivere in un ambiente così estremo. E’ con questo spirito che nel 2016 si prepara a raggiungere l’orbita marziana la prima fase di una nuova missione da 1,2 miliardi di euro. Si chiama appunto ExoMars, è organizzata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e l’Italia è in prima fila con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e con la sua industria. ”Sicuramente Marte continuerà a darci sorprese”, ha detto il presidente dell’Asi, Roberto Battiston. Quella annunciata ieri dalla Nasa ”è l’ultima di una lunga serie e sostanzialmente ci dice che Marte è un luogo in cui c’è dell’acqua, anche se con modalità diverse rispetto a quelle cui siamo abituati sulla Terra. Sappiamo – ha proseguito – che la maggior parte dell’acqua che si trova sul pianeta è congelata e si trova nel sottosuolo, ma c’è anche acqua che scorre e si solidifica in quantità limitate, ma sufficienti a modificare colore e caratteristiche della superficie”. Il lancio della missione ExoMars è in programma entro gennaio 2016, con una prima fase che prevede un modulo in orbita attorno al pianeta e un modulo di discesa. Quest’ultimo è un modulo dimostrativo costruito in Italia, negli stabilimenti di Torino della Thales Alenia Space. Per il 2018, inoltre, dopo ExoMars, è prevista una seconda fase, condotta dall’Esa con la partecipazione della Russia. Questa volta un rover, chiamato Schiaparelli in onore dell’astronomo che a fine ‘800 osservò i celebri canali di Marte, esplorerà la superficie di Marte e la perforerà con un trapano italiano fino alla profondità di due metri, a caccia di tracce di vita. Il trapano è il ‘fratello maggiore’ di quello del lander Philae della missione Rosetta, il primo veicolo costruito dall’uomo mai atterrato su una cometa. ”Alla luce dell’entusiasmo e del fascino suscitati dalla scoperta della Nasa – ha osservato Battiston – possiamo dire che la missione ExoMars porterà per la prima volta sul pianeta un trapano in grado di penetrare in profondità. Andrà a prendere informazioni nella zona che sappiamo essere ricca di acqua, perlopiù ghiacciata: sarà interessantissimo studiarne la composizione e trovare tracce di componenti chimici collegabili a fenomeni biologici”.