Applausi a Venezia per il film sui preti pedofili che punta all’Oscar
Ha tutte le carte in regola per vincere l’Oscar 2016, il film Spotlight, fuori concorso, proiettato alla seconda giornata della Mostra del cinema di Venezia con applausi convinti alle proiezioni stampa. Spotlight è il racconto dell’inchiesta del Boston Globe che portò alla luce lo scandalo dei preti pedofili della città e soprattutto lo scandalo della copertura della Chiesa. Seicento articoli per raccontare centinaia di violenze sui bambini e un pool, Spotlight appunto, di giornalisti come si deve. Il film di Tom McCarthy, con un gran cast in cui spiccano Michael Keaton, Mark Ruffalo e Stanley Tucci, in uscita per Bim, farà discutere anche in Italia: al centro c’è la figura dell’arcivescovo Bernard Law, che mise tutto a tacere e che, come ricorda l’ultima scena del film, è arciprete emerito della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Lo stesso che Jorge Bergoglio si rifiutò di salutare appena diventato pontefice. “Spotlight” era il nome di un team di reporter del Boston Globe che ha portato alla luce una storia inquietante di abusi sui minori all’interno della Chiesa cattolica locale, e dei tentativi di insabbiamento delle gerarchie ecclesiastiche. Con un tema tanto forte, e un cast di questo livello, Spotlight non nasconde le sue ambizioni in termini di Oscar: ma da qui al febbraio 2016 la strada è ancora lunga.
“Spotlight” evoca “Tutti gli uomini del presidente”
Sulla falsariga di Tutti gli uomini del presidente che si ispirava al caso Watergate e all’inchiesta dei giornalisti del Washington Post, il film Spotlight narra l’avvincente storia vera dell’indagine compiuta dal “Boston Globe”, vincitrice del premio Pulitzer, che ha scavato nelle accuse di abuso e insabbiamenti sui casi di pedofilia nella Chiesa cattolica. L’inchiesta del giornale americano era partita dal caso di John J. Geoghan, un sacerdote che aveva abbandonato la tonaca per molestie su minori. Sotto accusa la diocesi di Boston, accusata di avere di volta in volta allontanato il prete di parrocchia in parrocchia. Nel corso del processo, il cardinale di Boston Bernard Law aveva dovuto ammettere di aver trasferito Geoghan in un’altra parrocchia anche se era a conoscenza del suo passato, perché si era fidato della perizia psichiatrica che lo aveva giudicato “guarito” dalla sua perversione. Nel corso dell’inchiesta il Globe scoprì che della commissione psichiatrica facevano parte un dottore che non aveva nessuna specializzazione psichiatrica e un altro che aveva concordato una causa per aver molestato sessualmente un paziente.