No Tav, per De Luca 8 mesi di reclusione per istigazione a delinquere

21 Set 2015 13:14 - di Guglielmo Federici

Le parole pesano, e molto. La procura di Torino ha chiesto otto mesi di reclusione per Erri De Luca. Lo scrittore è accusato di istigazione a delinquere: in alcune interviste lo scrittore amato dalla sinistra più radicale ha incitato a sabotare il cantiere Tav della Torino-Lione. Il sabotaggio di un’opera pubblica, fino a prova contraria, è un reato. E incitare a compierla è un altro reato. «Mi pare inevitabile – ha detto il pm Antonio Rinaudo – che queste parole siano dirette a incidere sull’ordine pubblico. De Luca ha peso, pregnanza, possibilità di incidere sulla volontà di altri e con la forza delle sue parole ha sicuramente incitato a commettere reati».

Il pm: le parole di De Luca sono state determinanti

«Negli articoli contestati – ha argomentato Rinaudo – si parla di molotov e De Luca non venga a dire adesso che non se ne parla. I sabotaggi si traducono quantomeno in danneggiamenti, anche se l’obiettivo è realizzare altri reati come attaccare le forze dell’ordine. Tagliare le reti non è danneggiare le recinzioni del vicino, ma una struttura che è area di interesse strategico nazionale per un’opera di rilevanza internazionale». Secondo il magistrato, «quando De Luca parla, le sue parole hanno un peso determinante soprattutto sul movimento No Tav». Chissà se ora la sinistra ne farà un martire della libertà d’espressione, come avvenne qualche mese fa, quando, in occasione della messa sotto processo di De Luca, la gauche francese sottoscrisse una petizione su Libération in favore dello scrittore. L’intellighenzia di sinistra nostrana gli andò dietro naturalmente, come se la libertà d’espressione possa coniugarsi con molotov e bombe carta. Le la parole hanno un peso, punto e basta, chiunque le pronunzi. E le giustificazioni date a quei “bravi ragazzi”  di incendiare e sabotare sono state alla base di quella spirale perversa che ha portato ai reiterati attentati al martoriato cantiere di Chiomonte.

No, sabotare non è “nobile”

E una volta De Luca se ne vantò pure: «Conosco bene il significato della parola sabotaggio – affermò nel giorno della prima udienza– l’ho praticato qui a Torino, negli anni Ottanta. Per 37 giorni e 37 notti sono stato alla Fiat Mirafiori, dove con gli operai abbiamo bloccato la produzione». Se ne vantava pure… «Il verbo sabotare è nobile ha un significato molto più ampio dello scassamento di qualcosa. Lo usava anche Gandhi. Io sostengo che la Tav vada sabotata». Puntuale, dunque, e fortemente attesa, la condanna da parte del pm. Chissà se ora la sinistra nostrana ne farà un’icona dei diritti negati di sabotare  “nobilmente” …

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