Ucraina, fermato un 22enne italiano: voleva combattere per Putin
Un ragazzo italiano di 22 anni sarebbe stato arrestato dalle guardie di frontiera ucraina perché sospettato di volersi unire ai separatisti filorussi che combattono nel Donbass contro le truppe di Kiev. A darne notizia è stata la stampa ucraina, spiegando che il fermo sarebbe avvenuto al posto di controllo di Zaitseve, nella regione di Donetsk. Fonti diplomatiche italiane, però, hanno smentito l’arresto, spiegando che il giovane è libero, sebbene effettivamente sia stato fermato due volte, il 16 e il 19 settembre.
Ecco chi è l’italiano fermato in Ucraina
È ancora la stampa ucraina a raccontare chi sia il ragazzo e quali siano i dettagli della vicenda. In particolare, Ukraine Today lo identifica come Francesco Estatico, mentre il sito internet Lugansk Today lo definisce «un paracadutista italiano» che «serviva nel 5/o battaglione paracadutisti “El Alamein” a Siena». Lo Stato maggiore della Forza armata, però, ha precisato che Estatico «non ha mai prestato servizio nell’Esercito italiano» e una smentita è giunta anche dal comando della Folgore. Il ragazzo, invece, secondo quanto riferito dalle fonti militari, avrebbe tentato per due volte l’accesso al mondo militare come volontario a ferma prefissata per un anno (Vfp1), ma in entrambi i casi la domanda è stata respinta per vizi formali.
Le foto postate dall’attivista ucraino
Sempre i media ucraini, poi, sono risaliti a delle foto postate su Facebook dal «volontario e attivista ucraino» Rodion Shovkoshytnyi con i presunti passaporto e codice fiscale del cittadino italiano, una mappa dell’Ucraina orientale stampata da Google map e una dichiarazione in un inglese molto stentato firmata «Francesco “Barbaro” Estatico», in cui il giovane confermerebbe la sua intenzione di combattere al fianco dei separatisti. Sul documento, datato 19 settembre 2015 e la cui autenticità non è verificabile, si legge: «Sono venuto in Ucraina per unirmi all’esercito delle repubbliche indipendenti del Donbass, perché le truppe ucraine hanno distrutto la vita delle persone del Donbass e vengo per aiutarle a combatterle. Vengo da solo». Stando alla foto del presunto passaporto postata dall’attivista ucraino, il giovane italiano sarebbe nato a Nola. Secondo l’ambasciata italiana a Kiev al momento non ci sono sviluppi nella vicenda.