Usa nel pallone per la visita papale: arrestato 15enne “ispirato dall’Isis”
Resta massima negli Stati Uniti l’allerta antiterrorismo in previsione della visita del Papa. L’Fbi ha arrestato un ragazzo di 15 anni sospettato di pianificare un attentato contro il Papa a Filadelfia, dove il Pontefice si recherà per l’incontro mondiale delle famiglie. Lo riportano diversi media Usa. Il fermo è avvenuto un mese fa, ma solo ora ne è stata diffusa la notizia. Il Bureau ha precisato che il teenager sarebbe stato ispirato dall’Isis. Fonti informate, comunque, hanno sottolineato come i piani del ragazzo erano basati su “aspirazioni”. Inoltre, ci sono dubbi sulla salute mentale del ragazzo. «Il minore è stato ispirato dall’Isis e ha cercato di condurre un attacco in patria con armi da fuoco ed esplosivi ai danni di un dignitario straniero ad un evento di alto profilo», si legge in un tanto burocratico quanto ermetico bollettino congiunto di Fbi e Department of Homeland Security, secondo quanto riportato da Abc. Il “dignitario straniero” a cui si faceva riferimento, ha precisato la rete televisiva citando fonti informate, è Papa Francesco, che concluderà il suo viaggio negli Stati Uniti proprio a Filadelfia. Ai piani del giovane si riferiva domenica scorsa anche il presidente della commissione alla Camera per la Sicurezza Interna, Mike McCaul, quando ha rivelato che le autorità americane avevano sventato la minaccia di un attacco contro il pontefice. Il quindicenne è ora accusato di terrorismo e del tentativo di fornire sostegno materiale a un’organizzazione terroristica.
Tensione per la visita papale: ma il Vaticano non si preoccupa
«L’Fbi sta lavorando a stretto contatto con i servizi segreti americani, con i partner federali, statali e locali per garantire la sicurezza del Papa e di tutti i cittadini», ha affermato un portavoce per l’ufficio del Bureau di Filadelfia. Secondo l’intelligence Usa, «l’uso innovativo dei social media e dei sistemi di messaggistica ha svolto un ruolo chiave nel motivare giovani negli Usa a viaggiare per unirsi allo Stato Islamico o a tentare di condurre attacchi in patria per conto dell’Isis». Il Vaticano comunque è piuttosto tranquillo: «Non ci sono preoccupazioni particolari». Così il portavoce vaticano padre Federico Lombardi ha risposto ai giornalisti sulla situazione della sicurezza nel corso del viaggio del Papa negli Stati Uniti dopo l’annuncio che i servizi locali avrebbero sventato delle minacce nei confronti del pontefice. «Il Papa tende a muoversi come fa abitualmente – ha proseguito -. Lo farà con la papamobile aperta passando tra folle di persone». Negli Stati Uniti, ha detto ancora padre Lombardi, «ci sarà un’ampia presenza della sicurezza, anche perché contemporaneamente c’è l’assemblea delle Nazioni Unite, e quindi anche tanti capi di Stato. Una tale presenza delle forze di sicurezza è comprensibile». Papa Francesco, comunque, nei suoi trasferimenti nelle vie delle città visitate, a Washington, New York e Filadelfia, viaggerà tra la folla con la papamobile aperta. «Il Papa vuole così – ha sottolineato il portavoce vaticano -. Sono jeep realizzate e adattate sul posto, non ci sono papamobili che volano per il viaggio del Pontefice», ha tenuto a precisare il portavoce della Santa Sede.