Zaia fa un passo indietro: “alle primarie io voto Salvini”
Il governatore del Veneto Luca Zaia di politica è solito parlare poco. «La Lega ritiene che il sistema migliore siano le primarie, e sono d’accordo. Si può discutere su come farle e anzi io sono uno di quelli che le regolerebbe per legge. Altrimenti rischiano di restare quella cosa maccheronica che fa il centrosinistra».
Zaia dice sì alle primarie per scegliere il prossimo leader del centrodestra
Silvio Berlusconi è vigorosamente contrario alle primarie. Lo convincerete? «Non so, ripeto: io penso – spiega Zaia a “Il Corriere della Sera” – che le primarie siano un esercizio di democrazia che i partiti possono offrire ai cittadini. Io le obiezioni dei contrari alle primarie le capisco. Sennonché, la democrazia va in quella direzione. Dal punto di vista politico, non vorrei vedere contrapposto un leader scelto dal popolo con un leader scelto nelle segreterie».
Zaia spiega perchè lui non vuol correre per la leadership nazionale
Dicono: se il candidato deve essere leghista, meglio i più rassicuranti Maroni e Zaia che non «l’estremista» Salvini. Lei è a disposizione? «Non mi faccia ridere. La Le ga un leader c’è l’ha e si chiama Matteo Salvini. È una questione di leadership nativa. Tra l’altro, quel che dice lei è un format che vediamo sempre in pre campagna elettorale: la speranza di dividere e continuare a imperare, È niente altro che riscaldamento a bordo campo». Ma l’orizzonte resta quello dell’alleanza con Forza Italia? «Penso che occorra la massima chiarezza sui programmi. Anzi, i programmi dovrebbero consistere nei progetti di legge. Dire: sappiate che se andremo al governo alle prime riunioni del Consiglio dei ministri saranno presentati questi progetti. E su questo chi si allea deve essere d’accordo, senza zone grigie». D ministro Maria Elena Boschi dice che se si tornasse al voto il Pd supererebbe ancora il 40%. Tornando al voto non temete di perdere? «Massimo rispetto per la Boschi. Però è lei che diceva che il Pd avrebbe vinto in Veneto… ».