Bergoglio malato? Prime conferme: un medico giapponese è stato in Vaticano

21 Ott 2015 12:48 - di Carlo Marini

Risalirebbe a fine gennaio la presenza di Takanori Fukushima in Italia e probabilmente in Vaticano per occuparsi dello stato di salute di Papa Bergoglio. L’Ansa conferma indirettamente la notizia diffusa dal Quotidiano nazionale e smentitata dal Vaticano attraverso padre Federico Lombardi. Secondo l’agenzia di stampa un volo dell’elicottero della clinica San Rossore con a bordo l’esperto di tumori al cervello e aneurismi partì allora da Pisa. Fu proprio il medico, da anni consulente della struttura, secondo quanto appreso da ambienti vicino alla clinica, a chiedere la disponibilità di un elicottero per organizzare in tempi rapidi una visita in Vaticano. Da qui, come ha scritto Qn, la diagnosi per Bergoglio di un piccolo tumore al cervello per il quale non sarebbe necessario un intervento chirurgico. Da Pisa arrivano dettagli sulla figura professionale del luminare giapponese: «Fukushima è un grande chirurgo, ha una mano precisissima ed è il migliore al mondo nel suo campo capace di intervenire e risolvere anche i casi più disperati». Lo ha detto Abdel Haq Basem, cardiologo della casa di cura di San Rossore a Pisa commentando la notizia dell’equipe pisana che ha diagnosticato un tumore al cervello a Papa Francesco. «Naturalmente auguriamo al pontefice – aggiunge Basem – che tutto possa andare per il meglio. Ma certamente è in ottime mani». Basem ha poi ricordato che «Fukushima collabora con la clinica da 4-5 anni, viene qui ogni tre-quattro mesi per operare pazienti che vengono preparati dall’equipe che qui si avvale anche della competenza del professor Gaetano Liberti, il più stretto collaboratore del chirurgo giapponese».

E Bergoglio parla in udienza “della croce della malattia”

A destare ulteriore preoccupazione e allarme sulla salute di Papa Francesco, le parole pronunciate durante l’udienza del mercoledì. Il Papa – che il 17 dicembre compirà 79 anni – in udienza ha ricordato che giovedì 22 ottobre ricorre la memoria liturgica di san Giovanni Paolo II: «Cari giovani la sua testimonianza di vita sia di esempio per il vostro cammino; cari ammalati, portate con gioia la croce della sofferenza come egli ci ha insegnato; e voi cari sposi novelli, chiedete la sua intercessione perché nella vostra famiglia non manchi mai l’amore». Anche su questo tema, la sala stampa vaticana ha dovuto precisare che le parole pronunciate da papa Francesco al termine dell’udienza, rivolto agli ammalati, sul «portare con gioia la croce della sofferenza» erano riferite al ricordo e all’insegnamento di san Giovanni Paolo II, di cui domani ricorre la memoria liturgica: non quindi alla propria situazione personale dopo le notizie di stampa riguardanti una presunta malattia. Il Papa ha letto il testo scritto che aveva preparato in precedenza, senza alcun riferimento personale.

 

 

 

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