Berlusconi interviene per Israele: «Impossibile l’equidistanza»
«La difesa di Israele oggi più che mai è la difesa delle ragioni della libertà, della democrazia, del pluralismo civile e religioso». Lo afferma Silvio Berlusconi in merito ai «gravissimi attentati ai danni di cittadini israeliani» e parlando di «inaccettabile equidistanza» della comunità internazionale «fra aggressori e aggrediti». «Di fronte a quello che sta succedendo in Israele nelle ultime settimane non è più possibile rimanere in silenzio. La serie di gravissimi attentati ai danni di cittadini israeliani, uccisi o feriti dal terrorismo palestinese nella cosiddetta “terza intifada”, addolora e preoccupa tutti coloro che hanno a cuore una vera pace basata sulla sicurezza e sulla coesistenza pacifica in Medio Oriente», sottolinea, in una nota l’ex presidente del Consiglio secondo il quale «ancora una volta persone innocenti pagano con la vita il solo fatto di essere ebree. Ancora una volta Israele è costretta a difendere la vita e la sicurezza dei suoi cittadini. E come troppo spesso accade, questo avviene nell’indifferenza di molta parte della comunità internazionale, pronta ad una inaccettabile equidistanza fra aggressori e aggrediti». «I giusti diritti del popolo palestinese, che merita di vivere in pace, nella libertà e nella prosperità, non hanno nulla a che fare con quello che sta avvenendo in questi giorni. Israele è parte integrante dell’occidente, dei nostri valori e della nostra civiltà», conclude Berlusconi.
Hamas pronta all’uso di kamikaze contro Israele
Le notizie in arrivo del Medio Oriente diventano in queste ore sempre più allarmanti. Hamas ha ordinato da Gaza alle sue cellule In Cisgiordania di riprendere gli attacchi suicidi. Lo ha appreso radio Gerusalemme da imprecisate fonti israeliane. A Gaza intanto Hamas continua a sostenere ”la intifada”, ma si astiene ancora dal ricorrere al suo potenziale militare. Le fonti israeliane hanno detto a radio Gerusalemme che resta ancora da vedere se le cellule principali di Hamas in Cisgiordania, a Nablus e a Hebron, abbiano mantenuto la capacita’ logistica di condurre attacchi suicidi. Ancora di recente, secondo l’emittente, i servizi di sicurezza palestinesi hanno neutralizzato a Hebron una cellula di Hamas che disponeva di armi e di risorse finanziarie. I suoi membri, secondo la radio, hanno confermato negli interrogatori che erano «pronti a morire».