Da Cameron quattro richieste a Bruxelles per non uscire dall’Unione Europea

12 Ott 2015 8:01 - di Redazione
islam david cameron

Quattro richieste a Bruxelles, quattro riforme che David Cameron vuole dagli incerti alleati per disinnescare la miccia Brexit e vincere il referendum «dentro o fuori dall’Europa» previsto per l’estate 2016. I prossimi 4 mesi saranno decisivi. La campagna referendaria comincia di fatto in questi giorni.

Brexit in vantaggio: i britannici vogliono uscire dall’Unione europea

E proprio ieri il TelegTaph, giornale vicino ai Conservatori, citando fonti governative ha fatto sapere le quattro richieste-chiave che il premier britannico vorrebbe mettere sul tavolo dei negoziati per garantire il suo appoggio alla permanenza del Regno nella Ue.

Cameron a Bruxelles: quattro richieste-chiave per non sbattere la porta

Prima richiesta; «una dichiarazione esplicita» di Bruxelles che garantisca a Londra di potersi sottrarre a qualunque passo verso «un superstato europeo». Seconda: «una dichiarazione esplicita» che escluda in futuro l’euro come moneta unica dell’intera Ue. Terza: l’adozione di un «cartellino rosso» che permetta a Londra di respingere la legislazione europea su alcune materie. Quarta: una nuova struttura di governo che tuteli di più i 9 Paesi fuori dalla moneta unica rispetto alla maggioranza «automatica» degli altri 19. Si tratta, in fin dei conti, di un’evoluzione del pensiero scettivo nei confronti dell’UE di Margaret Thtatcher, che negli anni ’90 si oppose all’ide super-statalista di Delors e Prodi.

Cameron si oppone in ogni modo all’idea di un super-stato europeo

Il Telegraph nota che, anche se accolto, il pacchetto non basterebbe a convincere gli euroscettici. Senza contare che, secondo analisti citati dalla Bbc, difficilmente gli ultimi due punti sarebbero accettati a Bruxelles nei termini riferiti dal giornale. D’altra parte Cameron – ricorda “il Corriere della Sera” – ha sempre detto di non voler rivelare i dettagli delle sue richieste, per mantenere maggiori margini di manovra. Una dei punti più dibattuti (a cui sembra non si faccia più esplicito riferimento) riguardava la diminuzione dei benefit per il lavoratori provenienti da altri Paesi Ue.

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