Cene a spese del Campidoglio: Ignazio Marino interrogato dal pm
Il sindaco dimissionario di Roma, Ignazio Marino, si è recato in procura per essere ascoltato dal pm Roberto Felici, titolare del fascicolo aperto sulle spese con la carta di credito e per le quali il sindaco è stato costretto alle dimissioni. Il fascicolo era stato aperto nei giorni scorsi dopo gli esposti di Fratelli d’Italia e del Movimento 5 Stelle. Lo stesso assessore alla Legalità della giunta Marino, l’ex magistrato Alfonso Sabella, aveva commentato la vicenda dei rimborsi e degli scontrini stigmatizzando il comportamentto del sindaco uscente. «Sicuramente c’è stata qualche leggerezza – ha detto Sabella – forse un po’ di faciloneria nell’affrontare una questione delicata. Da parte di chi non lo so, lo accerterà la magistratura. Non sono valutazioni che spettano a me».
Marino rischia di essere accusato di peculato
Per il momento, secondo quanto trapela dalla Procura di Roma, resta peculato il reato su cui gli inquirenti si stanno orientando mentre, al momento, non escludono altre ipotesi come quella del falso: accuse per cui il sindaco dimissionario rischia di finire iscritto nel registro degli indagati. Ma in questa fase dell’inchiesta l’attività dei pm si sta concentrando principalmente sui documenti per poi avviare una serie di audizioni che potrebbero chiarire ulteriormente il quadro dell’indagine. Dai ristoratori ai “commensali” del sindaco, di questi già alcuni hanno smentito di aver incontrato il sindaco: tra loro i rappresentanti della Comunità di Sant’Egidio e l’ambasciatore del Vietnam, che hanno negato di aver mai mangiato assieme al primo cittadino. Ma potranno sentire anche gli addetti degli uffici comunali che hanno redatto la nota spese e i giustificativi. Gli inquirenti ricostruiranno le cene e l’iter delle spese fatte dal sindaco utilizzando la carta di credito. Non è escluso che l’attività istruttoria possa riguardare anche il viaggio a Filadelfia effettuato nelle scorse settimane e che ha sollevato numerose polemiche.