Cittadinanza facile, brinda la Kyenge: «Gli immigrati saranno tutti italiani»
Rieccola Cécile Kyenge, l’ex ministra che urlava “siamo tutti clandestini”. Festeggia l’approvazione della cittadinanza facile voluta dal governo Renzi. Si dice «felice e orgogliosa», lo ius soli la fa esultare. «Con lo ius soli si vede riconosciuto il diritto a essere italiano al 100%». E aggiunge: «Ho rilanciato per questo il mio hashtag su Twitter #Italiaèpronta che avevo ideato per rilanciare questa battaglia di civiltà. L’Italia è davvero pronta per i nuovi italiani». Secondo l’europarlamentare Pd «il voto nell’aula di Montecitorio è un bene per il Paese, una scelta che racconta un’Italia che investe sul proprio futuro, sul diritto di cittadinanza come potente strumento di integrazione. Questo voto cambia in meglio la vita di tantissimi stranieri che non dovranno più attendere come oggiۚ».
La Kyenge fa la buonista, centrodestra all’attacco
Ma il trucco c’è, al di là del buonismo della Kyenge. «Il via libera della Camera alla riforma della cittadinanza- afferma Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia – rappresenta una sanatoria truffaldina a vantaggio di tutti gli stranieri che, per ottenere la cittadinanza italiana, millanteranno crediti formativi non certificati e non continuativi». Ma questo chiaramente la Kyenge evita di dirlo. «Pd, Sel, Ncd e Movimento 5 Stelle hanno svenduto il Paese e la nostra cultura per accaparrarsi nuovi elettori», scrive su twitter il capogruppo leghista Massimiliano Fedriga. E Maurizio Gasparri (FI) va all’attacco: «Si regala la cittadinanza facile favorendo con questa norma-manifesto l’invasione del nostro paese da parte dei clandestini. È una legge razzista ai danni degli italiani».