Lo dice anche Frontex: «Italia invasa dai migranti, non può farcela da sola»

3 Ott 2015 14:38 - di Laura Ferrari

«Da inizio anno oltre 470mila migranti sono arrivati nelle sole Italia e Grecia. Nessun Paese può gestire una pressione migratoria così alta da solo». Lo afferma il direttore esecutivo di Frontex Fabrice Leggeri. «È cruciale che tutti quelli che arrivano in Ue siano correttamente registrati ed identificati», precisa Leggeri. Frontex ha quindi lanciato una richiesta ai governi dell’Ue per 775 guardie di frontiera aggiuntive da dislocare alle frontiere esterne dell’Unione. Gli ufficiali saranno principalmente impiegati nell’assistenza delle autorità di Roma e Atene nell’identificazione e registrazione di migranti provenienti dalla Libia e Turchia. Si stratta del maggior numero mai richiesto dall’agenzia europea dalla sua apertura. Frontex ha richiesto 670 ufficiali – soprattutto “screener”, “debriefer” e interpreti – da impiegare in Italia e Grecia. Altri 105 ufficiali saranno dislocati su altre frontiere esterne dell’Ue. Gli ‘screener’ giocano un ruolo chiave nell’aiutare le autorità a risalire alla nazionalità dei migranti in arrivo, per identificarli e registrarli, mentre i “debriefer” raccolgono informazioni sulle attività delle reti di trafficanti.

L’Onu conferma i dati Frontex: arrivi quintiplicati in un anno

Dati confermati dall’Unhcr, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati. «La Grecia – sottolinea l’Unhcr – rimane di gran lunga il paese che ha ricevuto il maggior numero di arrivi via mare nel Mediterraneo, seguita dall’Italia, con 131.000 arrivi nel 2015. Sono circa 396,500 le persone entrate via mare in Grecia da gennaio ad oggi, più di 153,000 nel solo mese di settembre. Con questi nuovi arrivi dalla Grecia – rileva ancora l’agenzia dell’Onu – sono ormai 530,000 i rifugiati e migranti che hanno attraversato il Mediterraneo nel 2015. Nel solo mese di settembre, 168,000 persone hanno intrapreso questa traversata, il dato mensile più alto di quest’anno, cinque volte superiore al totale registrato a settembre del 2014». Per ora la Ue sull’argomento sta facendo orecchie da mercante. Aiuti economici all’Italia per fronteggiare l’emergenza? Molto difficile che accada. La Commissione Ue valuterà le richieste di maggiore flessibilità legata alle spese extra per i migranti «caso per caso», e «sulla base dei documenti di bilancio che saranno presentati». A dirlo la portavoce della Commissione Mina Andreeva rispondendo alla donanda se la Commissione presenterà una nuova interpretazione sulla flessibilità dei conti per le spese dei migranti all’Ecofin martedí. La portavoce ha precisato che «il fattore economico è stato già preso in considerazione nel sistema di redistribuzione dei migranti».

 

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