Gli italiani vivono la stagione più nera. E Renzi vuole “regalargli” le canne

2 Ott 2015 18:41 - di Redazione

Si infuoca il dibattito sulla liberalizzazione delle canne, che il governo tenta in tutti i modi di far passare, quasi fosse il problema principale di questo Paese. «Alla Camera tentano inutilmente di far avanzare la proposta per la legalizzazione delle droghe leggere. Una scelta dissennata e irresponsabile, visto che i dati hanno appena dimostrato che c’è un aumento di consumo di cannabis tra i minorenni. Anche se la proposta non si spinge a ipotizzare un uso legale per i minori, parlare della non pericolosità di queste sostanze alimenta un clima che aiuta la penetrazione delle droghe», ha dichiarato il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. «E i grandi mercanti di droga non posso che trarne vantaggi e opportunità, vendendo a caro prezzo eroina e droghe chimiche. Criminalità e commerci illegali sarebbero favoriti dalla liberalizzazione, come disse a suo tempo Borsellino e come ha avuto modo di sostenere Gratteri, due importanti nemici delle mafie e del narcotraffico. Ma poiché alla Camera si insiste, chiedo direttamente a Matteo Renzi: cosa ne pensa come politico, come Presidente del Consiglio e come padre? È favorevole a questa proposta sottoscritta anche da tanti esponenti del suo partito? Il governo Renzi vuole favorire la cultura della droga e dello sballo in Italia? Non si possono eludere i problemi raccontando bugie per tutta la vita. Ogni tanto bisogna parlare con chiarezza. Sulla droga dica la sua», conclude.

La liberalizzazione delle canne sembra una priorità del governo Renzi

Interviene anche l’associazione Modavi onlus: «L’introduzione della proposta di legge sulla cannabis legale nel calendario trimestrale della Camera dimostra come la maggioranza in Parlamento sia disallineata con i reali problemi della società. Come Modavi onlus riteniamo che questa non sia una priorità nazionale», dichiara infatti in una nota Maria Teresa Bellucci, presidente del Modavi (Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano). «Ai deputati suggeriamo di predisporre e introdurre misure urgenti per il sostegno alla natalità, nonché di garantire sufficienti risorse ai servizi sociali per l’infanzia. Secondo i dati Istat di giugno, con la crisi che ancora morde, molte coppie italiane vorrebbero dei figli ma non possono, poiché i Comuni di residenza sono spesso privi di nidi e altri spazi per la prima infanzia», argomenta Bellucci. «Ci auguriamo che il Governo non pensi di finanziare questi servizi con i proventi della tassazione sulla droga, perchè sarebbe un gesto profondamente diseducativo, nonché immorale», conclude la presidente di Modavi. Anche il deputato di Forza Italia, Luca Squeri, commenta l’inserimento della proposta di legge sulla cannabis nel calendario trimestrale della Camera: «No a legalizzazione cannabis. Droghe, leggere o pesanti, fanno male e basta: questo va spiegato ai ragazzi. Camera si occupi di cose serie», scrive il deputato su Twitter. «Non è sulla liberalizzazione delle sostanze stupefacenti che si può fare cassa – prosegue Squeri -, tanto più alla luce degli ultimi dati del Dipartimento politiche antidroga che segnalano 5 milioni di sperimentatori di cannabis tra i ragazzi e, più in generale, il diffuso uso di droghe tra i più giovani. Per combattere le dipendenze c’è bisogno di più lotta alla droga, non di una resa. Il permissivismo ideologico della sinistra rischia di mettere a repentaglio intere generazioni», conclude.

Meloni: anziché il lavoro ai giovani propongono droga…

Infine, su Facebook, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni aveva già commentato che «mentre la disoccupazione giovanile continua a crescere e arriva al 40,7% e oltre 4 milioni di italiani sono in povertà assoluta, 220 tra parlamentari e membri del Governo pensano alla legalizzazione della cannabis. In pratica, siccome ai giovani non sono in grado di garantire un lavoro, gli propongono di farsi una bella canna, così non ci pensano… È evidente che le priorità di Renzi e della sinistra non sono né quelle degli italiani né quelle di FdI. Pensate alle cose serie».

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