Il Pd denuncia Bitonci: «Sei fascista, vietare i libri gender è abuso di potere»
Denunce, gattini e sit-in. I sostenitori del gender, quelli che vogliono a tutti i costi rifilare le favole gay ai bambini, raccontare che Biancaneve è stata svegliata dal bacio di una principessa e non di un principe, narrare del fidanzato maschio di papà hanno trovato il nemico numero uno. E’ Bitonci, il sindaco di Padova, che ha “osato” negare la sala comunale a chi voleva illustrare i libri gender, pronunciando la fatidica frase «quei libri se li leggano a casa loro».
I pro-gender a testa bassa contro Bitonci
La reazione dei pro-gender è da crisi di nervi. L’ex sindaco Zanonato ha annunciato sui social di voler presentare un esposto in Procura nei confronti di Bitonci: «La decisione del sindaco di revocare una sala comunale è molto di più di un atto politicamente scorretto, è un reato. Precisamente un abuso di potere». La risposta di Bitonci è arrivata dopo neanche un’ora: «Caro Zanonato, scopro a malincuore che sei un accanito sostenitore delle teorie gender, mentre ti pensavo un difensore della famiglia naturale. Ora minacci querele e denunce, sapendo che godi dell’immunità parlamentare». «Giù le mani da bambini» ha twittato Matteo Salvini, appoggiando quanto deciso da Bitonci. Stessa cosa ha fatto Roberto Maroni, governatore della Lombardia.
Ma il Pd non si è fermato qui. «Bitonci ha superato il limite, come pure i proni dirigenti che hanno consentito e messo nero su bianco un abuso e sono ormai mero strumento di violazioni. Siamo a metodi da Ventennio» ha detto a sua volta il consigliere comunale piddino, Massimo Bettin.
Ma la sceneggiata pro-gender non è finita qui. Decine di persone si sono incontrate davanti al Municipio di Padova per una lettura pubblica di alcuni libri “gender”. L’evento (così l’hanno definito) è stato organizzato da Partito democratico e da alcune associazioni . Quindi, lettura di libri per ragazzi che invitano a superare il tradizionale schema maschio-femmina anche nella concezione delle famiglie. E sui social? Altra sceneggiata: decine di foto di gattini sono apparse sulla bacheca di Bitonci.