In mostra per la prima volta a Roma i reperti dell’omicidio di Pasolini
La camicia che indossava quella sera e che tolse per tamponare le ferite. Le scarpe, ancora sporche di fango. Le assi di legno usate per colpirlo. E, ancora, gli occhiali da sole, i pantaloni, libri e accessori ritrovati nella sua macchina. A 40 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, il Museo Criminologico di Roma espone per la prima volta i reperti raccolti sul luogo del delitto il 2 novembre del 1975. Reperti appartenenti all’intellettuale, ma anche a Giuseppe Pelosi, condannato per aver compiuto l’omicidio. La mostra è stata visitata in anteprima dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando: “Credo che l’allestimento renda, nella sua crudezza e brutalità, esattamente lo spaccato di un momento storico che ha segnato molto in negativo la vita civile e culturale del nostro paese”. Per il guardasigilli questa è “una mostra di grande valore storico, oltre che criminologico. Restituisce il quadro di una situazione su cui molto si è discusso, ci si è diviso e si è indagato, una situazione che ci ha dato alcune verità processuali ma probabilmente non l’insieme del percorso che portò alla morte di Pasolini. Credo – ha aggiunto – che l’impatto emotivo nel visitare questa mostra sia la conseguenza del filo spezzato che la morte di Pasolini ha rappresentato: l’interruzione di una grande azione civile e di un grande contributo culturale alla vita del nostro paese. Tutti elementi che alla luce di ciò che è avvenuto in seguito a quella morte, mi riferisco ai cambiamenti della società italiana, gettano una luce di carattere profetico sulle riflessioni e le parole di Pasolini”. Gli oggetti, repertati durante le indagini sull’omicidio, sono conservati nel Museo Criminologico di Roma dal 1985, anno in cui furono consegnati dal Tribunale dei minorenni di Roma. “La scelta di non esporli in tutti questi anni – ha spiegato la curatrice della mostra, Assunta Borzacchiello – è stata dettata dalla volontà di rispettare la sfera privata dell’intellettuale”. Tra gli oggetti esposti in occasione dell’anniversario, ha spiegato Borzachiello, ci sono i libri che Pasolini aveva in macchina, un premio della città di Nettuno, “e tanti oggetti di vita comune”. In mostra anche un plantare e un maglione ritrovati nella macchina di Pasolini “e non ancora attribuiti”, gli indumenti di Pelosi e l’anello di quest’ultimo “un oggetto importante nella ricostruzione dei fatti, che ha aperto strada a varie interpretazioni”. La mostra sarà aperta nei giorni 1 (ore 10-20), 2 e 3 novembre (ore 9-19).