
Kalashnikov sui banchi di scuola alle elementari, bufera in Francia
Esteri - di Augusta Cesari - 16 Ottobre 2015 - AGGIORNATO 16 Ottobre 2015 alle 16:18
Sdraiati a terra, a pancia sotto, in assetto da guerra, muniti di gilet e fucili d’assalto come cecchini pronti a sparare. No, non è la foto di un addestramento militare delle teste di cuoio o della Legione straniera. Ma di un gruppo di innocui ragazzini di 9 o 10 anni, iscritti alla scuola elementare di Flastroff, un tranquillo villaggio della Mosella, nell’est della Francia. Un’immagine sconcertante – realizzata in un parcheggio adiacente alle mura scolastiche – che ha scatenato proteste furiose ai quattro angoli del Paese.
Kalashnikov, alunni in assetto da guerra
Lo scatto è stato realizzato da un fotografo del giornale di zona, Le Républicain Lorran, in occasione di uno stage promosso dal 40/o reggimento della vicina cittadina di Thionville. Obiettivo? Illustrare le attività dell’esercito ai giovanissimi. Solo che la dimostrazione si è decisamente spinta un po’ troppo lontano. Tanto che la Francia è rimasta a bocca aperta per quelle immagini, lo stesso ministero della Difesa ha condannato l’iniziativa annunciando «sanzioni nei confronti dei responsabili». «Questa dimostrazione non faceva parte del programma» stabilito nel quadro dell’atelier, ha deplorato il portavoce del ministero a Parigi, Pierre Bayle. Mentre gli alti vertici militari deplorano «l’eccesso di entusiasmo» dei loro colleghi nel mostrare agli studenti il funzionamento dei fucili d’assalto Famas. Certo, pare che quelle armi fossero completamente scariche. «Non c’era alcun pericolo per i bambini», assicura il comandante Gregory Fierling, nel tentativo di minimizzare l’episodio ritenuto comunque gravissimo.
L’esercito avvia un’inchiesta
Ma qui non si tratta di mettere in discussione la pericolosità o meno, «E’ inaccettabile», tuona Antoine Chaleix, il responsabile del ministero dell’Istruzione in Mosella, aggiungendo: «Non possiamo pensare che dei bambini possano entrare in contatto con armi da fuoco manipolandole in quel modo, non è un’attività compatibile con il programma scolastico, è un atto che non ha nulla di pedagogico». La cosa curiosa è che mentre il sindaco di Flastroff, Roland Schneider, e il preside della scuola elementare non si sono scomposti né scandalizzati («due anni fa abbiamo condotto la stessa operazione e non diede fastidio a nessuno», affermano), sia invece l’esercito a capire la gravità dell’episodio, avendo avviato subito un’indagine interna.