Anche l’Austria blinda i propri confini: preparativi per barriere in corso

29 Ott 2015 11:53 - di Giulia Melodia

Dopo l‘Ungheria, ora anche l’Austria pensa di barricare i propri confini. È notizia di queste ore, infatti, che il ministro degli Interni austriaco Johanna Mikl-Leitner ha dichiarato alla Frankfurter Allgemeine Zeitung che i preparativi per la costruzione di recinzioni e barriere al confine con la Slovenia sono in corso. Non si tratta – specificano le autorità austriache – di una chiusura totale del confine ma, ha precisato personalmente Mikl-Leitner, di un progetto pensato per un controllo più rigoroso delle frontiere, di una «barriera tecnica» che mira ad assicurare ai migranti un’entrata nel Paese quanto più sicura possibile, oltre al mantenimento dell’ordine pubblico.

L’Austria barrica i propri confini

Così, mentre i paesi dell’unione continuano a propagandare accoglienza e integrazione, da tradurre in corridoi umanitari, l’Austria dopo l’Ungheria e – chissà – magari anche prima di qualcun altro, presidia i suoi confini e alza le barriere contro quella che si trasforma, ogni giorno di più, in una vera e propria invasione di profughi e immigrati clandestini. Quel che è certo, ha perciò aggiunto il ministro Mikl-Leitner, è che nel raggio di alcuni chilometri a sinistra e a destra dei valichi saranno collocate delle barriere: un argine al flusso continuo e ininterrotto riguardo alle cui dimensioni la stessa titolare del dicastero degli interni austriaco ha dovuto spiegare che, «decisioni in merito, comunque, non sono state ancora prese».

Migranti, in Serbia il flusso è ininterrotto

Intanto, mentre il mondo Ue inorridisce alla nuove disposizioni difensive poste in essere e annunciate dall’Austria; mentre la presidente Boldrini continua a dichiararsi scandalizzata dal muro ungherese eretto al posto della pianificazione dei cosiddetti corridoi umanitari, l’ultima indagine relativa al flusso massiccio e initerrotto di migranti transitati per la Serbia stima che sarebbero stati poco più di 308.000 i profughi della rotta balcanica che dall’inizio dell’anno sono approdati sul territorio serbo diretti verso l’Europa del nord (e l’Austria in particolare). Ne ha dato notizia il ministero dell’interno, secondo il quale il flusso di migranti – in larga parte siriani, afghani, iracheni, curdi – prosegue incessante al ritmo di migliaia ogni giorno, nonostante le peggiorate condizioni meteo, l’imminente arrivo dell’inverno… e, evidentemente, malgrado muri e fatidiche barriere architettoniche.

 

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