La Merkel sprofonda e perde voti a valanga: «Sui migranti hai sbagliato tutto»

26 Ott 2015 8:49 - di Roberto Mariotti

Che adesso a difenderla siano i “nemici” di sempre non è un gran segnale per Angela Merkel: il sostegno di un detrattore come Joschka Fischer non alimenta certo il buonumore nella Cdu. L’emergenza profughi ha regalato un altro weekend di passione alla cancelliera, attaccata in casa anche dalle principali istituzioni addette alla sicurezza, che hanno messo le mani avanti in un documento pubblicato dalla Welt am Sonntag: se il Paese «importa estremisti e conflitti di altri paesi», non si può garantire la sicurezza. Parole durissime, che si uniscono all’avvertimento del ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, tornato all’attacco, qualche giorno fa, nel presidio del partito: ha denunciato il clima “drammatico” nell’Unione e il rischio di una frattura fra la base e i vertici, se il pacchetto sul diritto d’asilo non avesse effetti veloci sull’opinione pubblica e sulla situazione generale.

La Merkel in un vicolo cieco

Lo stesso Spiegel, che ha svelato il retroscena del partito dei conservatori, non si lancia in un’interpretazione univoca e lascia aperta la domanda: il dubbio è se Schaeuble sosterrà o affosserà Frau Merkel. L’ex braccio destro di Helmut Kohl è ritenuto uomo leale, al servizio dello Stato. È chiaro, però, che lui più di ogni altro potrebbe dare una spallata alla cancelliera, interpretando come al solito l’anima intransigente del partito. La correzione della politica dell’accoglienza, senza venir meno al principio delle porte aperte a chi ha diritto all’asilo, è comunque già in atto: la Frankfurter Allgemeine Zeitung ha rivelato che il governo tedesco intende mandare indietro gli afghani, per frenare il flusso migratorio (quest’anno, secondo stime non ufficiali, ci saranno un milione di richiedenti asilo). Tutto questo accade dopo l’ennesimo sondaggio negativo. L’Unione, secondo un rilevamento dell’Emnid, sarebbe al 36% dei consensi: il record minimo da 3 anni a questa parte. Il dato rivela un’erosione di voti ormai costante: con la destra di Alternative fuer Deutschland.

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