Napolitano straparla e finisce sotto accusa: «È lui il regista del golpe del 2011»

14 Ott 2015 16:03 - di Giacomo Fabi

È scontro aperto tra Forza Italia e Pd all’indomani del botta e risposta a distanza tra l’ex-premier Silvio Berlusconi e il presidente emerito Giorgio Napolitano. Gli “azzurri” non hanno affatto gradito la lettera vergata di proprio pugno dall’ex-capo dello Stato nell’aula del Senato e da lui consegnata ai commessi per farla recapitare al capogruppo forzista Paolo Romani. Una lettera che voleva essere una risposta alle parole pronunciate dal Cavaliere davanti ai suoi senatori mentre l’assemblea di Palazzo Madama ascoltava tra le proteste dei forzisti la dichiarazione di voto favorevole di Napolitano. «Io non lo farei proprio parlare – era stato lo sfogo di Berlusconi vedendo le immagini in tv – non darei la parola che ha compiuto un golpe».

In una lettera Napolitano aveva scritto: «L’ex-premier mi fa pena»

Un attacco duro, ma politico, cui invece l’ex-inqulino del Quirinale ha replicato con un’invettiva personale contenuto appunto nella lettera consegnata a Romani e immortalata dall’obiettivo dei fotografi. Eccone i testo: «Ho letto attribuite a Berlusconi parole ignobili che dovrebbero indurmi a querelarlo se non mi trattenesse la pietà verso una persona vittima ormai delle proprie patologiche ossessioni». In pratica gli ha dato del mentecatto.

Il Mattinale: «Nel 2011 intrigo internazionale per far cadere Berlusconi»

Più che normale quindi che Forza Italia abbiamo alzato un’infuocatissima polemica all’indirizzo di Napolitano rinfacciandogli il torbido clima intorno al quale, nel 2011, maturò la fine del governo Berlusconi. Fu un vero «intrigo internazionale» si legge sul Mattinale ispirato dal capogruppo “azzurro” a Montecitorio Renato Brunetta mentre la deputata Daniela Santanché non esita a definire «di bassissimo livello» la lettera del presidente emerito. «Napolitano – dice ancora la Santanché – ha gettato la maschera: i nostri dubbi sulla sua imparzialità erano fondati. Da un ex-presidente della Repubblica ci si sarebbe aspettato un comportamento ben diverso, ma evidentemente non potevamo farci troppe illusioni su una persona che ha messo in campo un vero e proprio golpe per far cadere il governo Berlusconi, aprendo poi la strada a tre governi non scelti dal popolo».

 

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