Ncd, Alfano resta con pochi intimi: «Angelino, ora pensiamo a salvarci»
Gliel’hanno detto in tutte le lingue: chiamarsi Nuovo Centrodestra e stare a sinistra è uno di quei mostri politici da cui gli elettori scappano a gambe levate e si diventa pure facili bersagli («pensate solo alle poltrone»). Ma Alfano niente, ha fatto sempre orecchie da mercante. Ora Ncd è a pezzi, restano in pochi attorno al “capo”, s’incontrano come se stessero a un funerale. Perché ogni addio è un pugno nello stomaco, la prova che – come gli dicono i fuggitivi – «Alfano ha fallito, la sua stagione è finita». È finita perché non si può stare abbracciati a Renzi per troppo tempo, si scivola nel ridicolo e lui, il premier, si mangia in un sol boccone i pochi elettori di Angelino. La richiesta di chi gli è rimasto fedele è ormai è una sola: «Pensa a come condurci in salvo, il partito è agli sgoccioli».
«Non c’è nemmeno un motivo per votare Ncd»
Non c’è un solo motivo per votare Ncd. Tra l’altro, separarsi da Renzi poco prima delle elezioni ricoprirebbe di ridicolo tutto il partito, o quel che ne resta. «Sarebbe troppo facile dire adesso io l’avevo detto. Ma nonostante ciò voglio dirlo: io l’avevo detto. Lo avevo detto oltre un anno fa che la linea ondivaga della dirigenza di Ncd avrebbe provocato scosse nel partito e ci avrebbe condotto in un burrone». A scriverlo sul profilo facebook è stata Nunzia De Girolamo, una delle prime a dire addio ad Alfano sbattendo la porta. «Avevo detto da oltre un anno che l’appiattimento sulla linea politica di Renzi avrebbe snaturato completamente il tentativo, purtroppo miseramente fallito, di contribuire all’ammodernamento e al rilancio del centrodestra; avevo detto ripetutamente, ogni giorno, che la nostra base non avrebbe condiviso giravolte politiche e strategiche che avessero avuto come unico obiettivo la conservazione e la perpetuazione delle poltrone ministeriali con la cancellazione totale degli ideali liberali ai quali dicevamo di ispirarci».
La De Girolamo: «Molti altri pronti ad andarsene»
«La scelta di Gaetano Quagliariello – prosegue Nunzia De Girolamo – sicuramente sofferta come lo è stata quella mia, ne è la conferma autorevole. E la rispetto. Ma dico ai colleghi di Ncd, soprattutto a quelli che all’indomani del mio ritorno di Forza Italia hanno bollato la mia scelta con espressioni ai limiti della decenza, in qualche caso superandoli soprattutto nella mia Campania, che non è finita. Non è finita perché se si nasce in una coalizione e si crede fermamente in ciò che si fa, si possono cambiare strategie ma non i valori di riferimento. Credo che nei prossimi giorni altri daranno l’estremo saluto al progetto di Ncd che di politico ha conservato ben poco. Mi auguro che tutto ciò serva a qualcuno per guardarsi allo specchio, farsi delle domande è darsi delle risposte. Adesso spetta a Forza Italia l’onere della sintesi della coalizione di centrodestra con la costruzione di un progetto politico che con il contributo degli alleati metta fine alla disamministrazione pasticciata dell’attuale governo».