Nozze gay, e ora Marino rischia un esposto alla Corte dei Conti
Una nuova bocciatura per Ignazio Marino, che rischia di finire davanti alla Corte dei conti; una lezione per tutti i sindaci di sinistra che si avventurano su terreni che non sono di loro competenza; una ferita alla legalità sanata. Sono alcuni dei commenti alla sentenza con cui il Consiglio di Stato ha sancito l’illegittimità della trascrizione delle “nozze” gay.
Nozze gay? «Il matrimonio è solo tra uomo e donna»
La sentenza, che ha preso le mosse dal caso delle “nozze” gay celebrate da Marino il 20 ottobre 2014, rappresenta la pietra tombale sulle velleità di certe amministrazioni e sul modo in cui si sono fatte teste d’ariete per scavalcare la legge nazionale. Per Giorgia Meloni «il Consiglio di Stato ribadisce una cosa molto chiara: le amministrazioni comunali non hanno la libertà di fare quello che vogliono». «Questa sentenza è una lezione per tutti quei sindaci di sinistra, da Roma a Milano fino a Napoli, che si ritengono al di sopra della legge e credono di poter firmare atti illegali», ha aggiunto la presidente di Fratelli d’Italia, ricordando che «il matrimonio può essere celebrato solo tra un uomo e una donna».
«Ora Alfano commissari Marino»
«Povero Marino. Il Che Guevara de’ noantri perde un’altra battaglia», ha sottolineato poi Maurizio Gasparri, per il quale il primo cittadino di Roma «ha preso in giro tanti cittadini e ora è il Consiglio di Stato a prenderlo a calci». «Se ne vada e la smetta di fare danni», ha aggiunto il senatore azzurro, mentre Fabio Rampelli di FdI ha chiesto che «il ministro Alfano proceda con il commissariamento di Marino in base all’articolo 141 del Testo unico Enti locali, come peraltro avevamo già chiesto in occasione di quell’atto eversivo».
Ma Alfano pensa a consolarsi…
Ma la preoccupazione di Angelino Alfano sembra essere un’altra: cercare un riscatto dopo il pasticcio politico suscitato dalla vicenda. «L’anno scorso la mia circolare sul divieto di trascrizione delle nozze gay contratte all’estero: polemiche, aggressioni talvolta violente e una pioggia di ricorsi», ha ricordato il ministro dell’Interno, esultando perché «adesso il Consiglio di Stato mi dà ragione su tutta la linea».
E a Roma è pronto l’esposto alla Corte dei conti
Sarà invece il Ncd di Roma a muoversi concretamente contro il sindaco. «Nelle prossime ore presenteremo un esposto alla Corte dei conti affinché valuti ogni eventuale danno erariale a seguito delle spese affrontate dal Campidoglio per l’impiego improprio di risorse per le “celebrazioni” (addobbi e straordinari del personale comunale) effettuate dal sindaco», hanno fatto sapere la coordinatrice regionale Roberta Angelilli, il capogruppo in Comune Roberto Cantiani e i consiglieri municipali Stefano Erbaggi e Jessica De Napoli.