Riscoprire l’Umanesimo da destra. Contro chi vuole tramutarci in bestie

28 Ott 2015 18:02 - di Andrea Tremaglia

La destra deve essere umanità: ogni imbarbarimento ci distoglie dal nostro orizzonte di destra e di italiani. Il centro di una proposta politica di destra non può che essere costituito perciò dall’attenzione per la creatura-uomo, per la dignità umana e per la sua tutela.

Alcune precisazioni si rendono necessarie. Umanità non è pietismo, ma responsabilità. L’umanità non sia confusa con la pietà interessata, la finta misericordia che nasconde in realtà sensi di colpa, malcelati sentimenti di superiorità, paternalismo. Di tutto questo non ce ne facciamo nulla. Non lasciamoci ingannare. Umanità significa anzitutto esigere da ciascuno e da sé un atteggiamento e un comportamento dignitosi, dunque etici. Significa non accettare ruberie, menzogne, disonestà a titolo vario. Inflessibilità nei confronti della colpa criminale e delinquenziale, prima, delle colpe criminali, ma etiche, poi. Non si perdoni chi rinuncia alla propria dignità degradandosi con la disonestà grave o approfittandosi malignamente del proprio prossimo. Cominciando da sé stessi. Umanità non è elemosina, ma giustizia.

Non facciamoci bestie. Con maggior chiarezza: la generosità vera è tratto caratteristico e migliore dell’Italiano. Come di ogni uomo autentico. Perciò in tanto più saremo uomini e donne autentici, in quanto più sapremo dimostrarci generosi e giusti, dunque umani.

La generosità però non divenga prodigalità. Non posso saziare il mio ospite affamando i miei figli, poiché questo significa aizzare i miei figli contro l’ospite. La generosità non si insegna usando il pane degli altri, ma con l’esempio. Togliere a chi ha poco per dare a chi non ha nulla non è né generosità né giustizia, ma sfruttamento e ipocrisia. Gravare pesi eccessivi sui servizi pubblici significa togliere quei servizi pubblici a chi non potrà permettersene di privati. Questo dev’essere detto chiaramente, specialmente oggi che qualcuno vorrebbe scatenare una guerra tra poveri. Umanità non è materialismo, ma diritto allo spirito.

La destra non deve mai accettare la disumanizzazione dell’umano. Non può giocare con le vite di nessuno, in nessun caso, né trasformare gli uomini in oggetti. Deve anzi essere la prima e forte reazione a ogni ennesimo tentativo di strumentalizzazione e mercificazione dell’essere umano. La destra deve rendersi baluardo contro il materialismo disumanizzante che sta imprigionando le nostre vite e le nostre relazioni, combattendolo con la tutela del diritto allo spirito e del diritto all’anima.  Chi si oppone all’umanità ci vuole tramutare in bestie.

Non cadiamo nel tranello, non “incattiviamoci” superficialmente contro il “buonismo” superficiale. Approfondiamo, ragioniamo, non cediamo alle provocazioni. I nemici morali non sono i nuovi disperati, ma i nuovi delinquenti. Chi fa mercato degli uomini, chi specula sugli scafisti, chi guadagna con i clandestini, chi si arricchisce con l’ingiustizia, chi campa sulla pelle dei nuovi schiavi, delle prostitute e dei drogati: questa è la gente che spera che noi tutti, e specialmente noi destra italiana, ci si trasformi in un cumulo di bestie disumane. Lo spera per poter nascondere sotto un sentimento diffuso e accecante i propri crimini e le proprie connivenze. Accusandoci per non essere a propria volta accusato. Questo noi non dobbiamo permetterlo. La destra sia umanità, la vera umanità.

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