Roma, Meloni: «Berlusconi insiste su Marchini? I nostri migliori auguri»
No ad Alfio Marchini e alle accelerazioni solitarie sul nome del candidato a sindaco di Roma. Fratelli d’Italia stoppa le velleità di Silvio Berlusconi di puntare per il Campidoglio sull’ex capitano della nazionale di Polo, la cui tradizione politica personale e familiare è tutta a sinistra. Ma sono voci di tutto il centrodestra ad avvertire il Cav che la decisione su chi dovrà correre nella Capitale deve essere frutto di una scelta condivisa, pena un rovinoso errore politico.
Il no di FdI a Marchini
«Non siamo in alcun modo disponibili a sostenere a Roma la candidatura di chi, come Alfio Marchini, ha partecipato alle primarie del Pd, come abbiamo spiegato a Berlusconi più volte», ha detto Giorgia Meloni, ricordando che il suo partito è «accreditato come primo della coalizione nella Capitale». «Se FI intende sostenere Marchini possiamo solo fare loro i nostri migliori auguri. FdI sosterrà invece un candidato di centrodestra, perché a noi gli inciuci e i pastrocchi non piacciono in Parlamento e non piacciono per il Campidoglio», ha avvertito ancora la presidente diFdI, ricordando di aver chiesto più volte un tavolo per trovare un nome che possa unire tutto il centrodestra.
Meloni: «Io in Regione? Niente di vero»
Infine, dalla Meloni è arrivata una smentita rispetto all’idea, presentata dal Cav in un’intervista a Repubblica, che tra le sue ambizioni vi sia quella di candidarsi alla guida della Regione Lazio. «Non capisco da dove derivi questa convinzione visto che – ha detto la presidente di FdI – la notizia non corrisponde a verità e non ne abbiamo mai parlato, anche per l’ovvia ragione che non si sta andando al voto. In ogni caso non ho fondato Fratelli d’Italia per far dire a Belrusconi cosa intendo fare».
Per Gasparri «l’unione è indispensabile per Roma»
Ma la richiesta di scegliere insieme un nome per il Campidoglio non arriva solo da FdI e, anzi, negli stessi ambienti azzurri c’è chi invoca «l’unione delle forze civiche e politiche alternative alla sinistra» come fattore «indispensabile per far ripartire Roma». «Bisogna sedersi intorno a un tavolo, adottare una strategia comune e lavorare per unire senza stoccate in avanti da parte nessuno altrimenti corriamo il rischio di regalare la Capitale d’Italia ai grillini o di far rinascere dalle ceneri il Pd e la sinistra», ha avvertito Maurizio Gasparri, ricordando che «l’esperienza Marino insegna che puntare su nomi-bandiera senza che vi sia un supporto politico chiaro e determinato non serve a nulla e porta solo distruzione».
La Destra chiede chiarezza
E un chiarimento sul fatto che «non intendiamo lasciare solitariamente a Silvio Berlusconi il compito di scegliere il candidato a sindaco di Roma» è arrivato anche da Francesco Storace in un editoriale sul Giornale d’Italia. «Noi – ha spiegato il leader della Destra – non abbiamo pregiudizi se le carte in tavola sono chiare; saremo disponibili anche a mettere in campo una nostra lista di sostegno, a meno che non ci siano volontà di semplificazione che però non si vedono ancora».