Roma sempre più violenta: autista aggredito e accoltellato sull’autobus
Ancora un autista aggredito, con ferocia e gratuità. E dunque, le cronache riportano l’ennesima aggressione subita dal conducente di un bus nell’esercizio delle funzioni a Roma, accoltellato nella periferia in un tentativo di rapina avvenuto ad Acilia. E allora, è nuovamente bufera sulla sicurezza a Roma, una città in cui lavorare e circolare su un mezzo pubblico sembra essere diventato una minaccia alla propria incolumità.
Autista aggredito: la vicenda
E così, in una sola settimana sale a quattro il numero di conducenti vittime di aggressione per vari motivi. L’ultimo episodio criminale è avvenuto in via monsignor Arduino Terzi ad Acilia e riguarda un autista alla guida della linea 03. All’origine della brutale aggressione sembra ci sia stato un tentativo di rapina mirato a rubare il cellulare del conducente al volante. E anche se da quanto si è appreso fin qui le condizioni dell’uomo non risultano essere gravi, è un fatto che la vittima è stata comunque accoltellata al gomito e all’avambraccio. Non solo: l’autista ha ricevuto anche una gomitata in faccia. Sul posto sono subito intervenuti carabinieri e polizia: ma più che la mobilitazione delle forze dell’ordine ad aggressione avvenuta, si dimostra sempre più incalzante la necesità di mettere in sicurezza i mezzi pubblici, magari dotando i bus di una vigilanza interna in grado di garantire l’incolumità e la tranquillità di conducenti e passeggeri a bordo. Con quest’ultimo episodio di un autista aggredito all’improvviso, infatti, aumenta preoccupantemente il numero di casi criminali di questo genere registrati nella Capitale, evidenziando a caratteri di fuoco – e di sangue, ahinoi – la stringente urgenza per l’Atac, (l’azienda di trasporto pubblico capitolina , di ricorrere in maniera capillare, e comunque soprattutto sulle corse più a rischio, all’utilizzo di una vigilanza interna, in grado di intervenire in caso di necessità e di fungere comunque da deterrente psicologico per i malintenzionati di turno, in aumento, e in attività, esponenziali.
Aggressioni sul bus: i precedenti
Martedì scorso il conducente della linea 051 della Tevere Tpl, la società che serve la periferia, è stato aggredito da un passeggero attorno alle 19 a Ponte di Nona. L’utente si era avvicinato all’autista per chiedere di cambiare percorso, e al rifiuto dell’uomo al volante, con un pugno ha mandato in frantumi il vetro della cella di sicurezza dove si trovano i conducenti delle linee più a rischio. Alcuni vetri hanno ferito al volto l’autista, costretto quondi a fermare immediatamente la corsa del bus. All’apertura delle porte l’aggressore è scappato, ma è stato individuato dai carabinieri della stazione di Settecamini e bloccato intorno alle 22 mentre rientrava a casa. Lunedì, invece, i carabinieri avevano arrestato un romeno senza fissa dimora perchè in via del Plebiscito, in pieno centro di Roma, mentre era a bordo del bus 64, aveva preso a calci il parabrezza anteriore e aveva minacciato l’autista. Il motivo di tanta violenza sarebbe stato il rifiuto del conducente di fermarsi dove il romeno aveva chiesto per questioni di comodo personale, lontano dalla fermata. Nella notte tra sabato e domenica scorsi, infine, – ma solo per citare gli ultimi casi criminali in ordine di tempo – l’eclatante episodio accorso a un altro autista, picchiato per avere chiesto ad un ragazzo di spostare la sua auto parcheggiata in doppia fila. Il conducente è stato preso a calci e pugni dal giovane, dai suoi genitori e dalla sua fidanzata. I quattro aggressori sono stati poi identificati e denunciati.