Salvini conquista l’Africa: Matteo accolto benissimo in Marocco

31 Ott 2015 7:13 - di Redazione

Nessuno ci avrebbe scommesso un euro, né un dirham: e invece, il segretario leghista Matteo Salvini a sorpresa si è innamorato del Marocco, dove si trova da giovedì per una visita istituzionale. Di più. Salvini si chiede «come sia possibile che gli imprenditori italiani non siano tutti qui a investire». «Porterò qui Roberto Maroni e Luca Zaia. Se non ci viene il governo, farò sentire la collaborazione dei governatori».

Salvini «rapito» dal Marocco: ci porto anche Zaia e Maroni. «Qui bisogna investire».

«Porterò qui Roberto Maroni e Luca Zaia. Se non ci viene il governo, farò sentire la collaborazione dei governatori». Il «qui» di Matteo Salvini è il Marocco. Nessuno ci avrebbe scommesso ne un euro ne un dirham. E invece, il segretario leghista si è innamorato del Marocco, dove si trova giovedì per una visita istituzionale. E si chiede: «Come è possibile che gli imprenditori italiani non siano tutti qui a investire?». La missione «diplomatica» del segretario leghista era partita – scrive “Il Corriere della Sera” – con qualche apprensione. Difficile, magari, farne apprezzare il senso alla base padana. Incerto il dividendo politico.

In meno di 24 ore tra Rabat e Casablanca, il leader leghista è conquistato

«Loro sono disponibilissimi a ragionare con l’Italia di immigrazione. Peccato che l’Italia se ne freghi». La foga rischia di sopraffare il leader leghista: «II Marocco è una garanzia di stabilità per tutto il Nordafrica ed è un paese di grande tolleranza: la seconda religione, qui, è l’ebraismo». Inoltre, «ci sono investimenti miliardari. È un paese che cresce del 5% all’anno, cinque volte l’Italia. In cui si fanno strade, autostrade, alta velocità… ». Di sicuro, il segretario leghista è stato ben accolto. Tra l’altro, la prima sera è stato ospite a cena dell’imprenditore televisivo Mouaad Rhandi: «Ho trovato un’apertura di credito totale nei confronti di un partito come la Lega, che sull’immigrazione ha posizioni chiare. Anche loro sono convinti che sull’immigrazione la partita si vinca in Africa. E anche loro sono sbigottiti sul nulla che l’Europa sta facendo in Siria».

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