«Se Maroni paga le spese legali del pensionato lo denunciamo subito»

24 Ott 2015 9:38 - di Fulvio Carro

Furore ideologico. O paura di veder crollare tutto il castello di demagogia. La storia del pensionato che ha ucciso il ladro penetrato in casa sta mandando in tilt la sinistra e i suoi alleati. Non solo il Pd e non solo i vendoliani, anche gli alleati minori, i “figli” di Di Pietro. «Se il governatore della Lombardia Maroni presenterà in giunta un disegno di legge per offrire il patrocinio gratuito a favore di chi si rende responsabile di eccesso colposo di legittima difesa, noi dell’Idv depositeremo un esposto alla Corte dei Conti perché riteniamo che questo provvedimento, oltre ad essere immorale, integri gli estremi del danno erariale», afferma il segretario nazionale dell’Italia dei Valori Ignazio Messina. «Maroni – prosegue – vuole sprecare risorse pubbliche per farsi propaganda? Noi lo impediremo. Piuttosto si destini il patrocinio gratuito a chi veramente ne ha bisogno e si investano più risorse per rafforzare la presenza delle forze dell’ordine. Mitizzare chi spara è un grave errore: noi non vogliamo un Paese di pistoleri».

Il pensionato demonizzato, le parole dei parenti del ladro

In difesa di Maroni e del pensionato arriva Matteo Salvini per il quale, invece, è giusto «pagare le spese legali per chi viene indagato per eccesso di legittima difesa, pagare la difesa chi si difende. Sarebbe bene, come in Lombardia – ha aggiunto Salvini, intervistato dall’emittente Antenna Tre – che si adottasse anche nella regione Veneto». Ma ecco che piovono le parole dei parenti di Gjergi Gjonj, il 22enne ladro albanese ucciso dal pensionato di Vaprio D’Adda. «Siamo la sua famiglia, ci auguriamo che chi ha sparato vada in galera – ha detto all’Ansa un giovane parente – non si può uccidere così un ragazzo di ventidue anni». Nessuno vuole dire dove si trovi la fidanzata della vittima. «Perché non lo chiedete a quello che esce sul balcone, a salutare a quelli che gli applaudono?», ha aggiunto un altro parente di Gjergi.

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