La gente si schiera con il pensionato: la sinistra si irrita e grida al lupo

21 Ott 2015 16:00 - di Aldo Di Lello

Vaprio D’Adda non è il Far West, né lo deve diventare. È per questo che una folla di cittadini s’è riunita in segno di solidarietà  sotto l’abitazione di Francesco Sicignano, il pensionato che martedì notte ha sparato per difendere la sua casa e la sua famiglia . Apriti cielo,  la Repubblica ha lanciato  l’allarme. La reazione è in agguato. La destra vuole la giustizia fai-da-te. La «politica della paura» si diffonde tra le masse. Siamo alle solite. È il classico nervo scoperto della sinistra, che dietro la diffusa domanda di sicurezza scorge sempre l’ombra del fascismo. Il problema è così ribaltato: la questione non è la criminalità, ma l’allarme sociale sulla criminalità. Per  la Repubblica e per la sinistra i cittadini devono subire con democratica rassegnazione la sopraffazione delinquenziale. Guai a chi fiata, guai a chi protesta. Chi osa farlo finisce nel girone  dei trogloditi reazionari.

Il pensionato è per “la Repubblica” l’«incarnazione della paura»

«Tifosi del Far West»: così la Repubblica definisce i cittadini che si sono i riuniti sotto la casa del pensionato. A fare inorridire il quotidiano sono il «saluto dal balcone» e il sorriso del pensionato stesso rivolti alla gente. Nella penna di Piero Colaprico, Sicigano diventa l’«incarnazione della politica della paura». E tanto basterebbe. Ma l’autore dell’articolo allunga il tiro contro Fratelli d’Italia e contro la Lega. Se la prende con l’«ex missino Riccardo De Corato», reo di essersi recato anch’egli sotto «il balcone della morte». Se la prende anche con Roberto Maroni: «S’è già levato il “Pago io l’avvocato”del presidente della Regione». Insomma, per la Repubblica, questa destra impenitente le studia tutte per appiccare l’«incendio». E poco importa se la casa del pensionato aveva subito già tre tentativi di rapina in pochi mesi, se a tanta gente viene il batticuore ad ogni rumore notturno un po’ insolito, se vivere in una zona discreta e tranquilla delle nostre città  è diventato, per molti che vi abitano, un motivo di angoscia crescente. Che importa. I sentimenti non devono essere ricompresi nelle statistiche. E la percezione della sicurezza non deve azzardarsi a comparire tra gli indici della qualità della vita.

Buonismo ipocrita

La verità è che la sinistra ancora non si libera dai suoi atavici tabù ideologici, dal suo buonismo caramelloso e ipocrita. I cittadini allarmati sono, per i frequentatori dei salotti radical chic, i soliti zoticoni agitati da sentimenti primordiali. «Tutte le statistiche – si legge sempre su la Repubblica – affermano come i reati più gravi siano in calo, ma la cosiddetta sicurezza percepita è entrata nelle discussioni di ogni famiglia». E già. Il pensionato di Vaprio D’Adda doveva telefonare all’Istat, prima di premere il grilletto.

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