Vandali oltraggiano Antonio Locatelli, eroe dell’aria celebrato da Mussolini

3 Ott 2015 16:29 - di Carlo Marini

Duplice raid vandalico a Bergamo contro la figura di Antonio Locatelli, l’aviere che venne definito da Benito Mussolini «una delle anime più pure e intrepide del fascismo» e che partecipò attivamente ai raid aerei in Africa Orientale. Ignoti nella notte hanno imbrattato con della vernice rossa una grande fontana a lui dedicata, in viale Vittorio Emanuele. Lungo l’ex statale Briantea è invece comparso uno striscione con la scritta: “Locatelli assassino sanguinario”. Locatelli, in qualità di pilota, nella Prima guerra mondiale partecipò a vari raid militari che gli valsero la fama. Fu il primo aviere a sorvolare le Ande e tentò pure la trasvolata dell’Atlantico, ammarando in pieno oceano. Dal ’33 al ’34 fu poi podestà di Bergamo. Morì il 27 giugno 1936 in Etiopia e Gabriele D’Annunzio lo volle sepolto al Vittoriale.

Dalla Grande guerra a Mussolini: chi era Locatelli

Antonio Locatelli, nato a Bergamo nel 1895 e sepolto al Vittoriale per decisione di Gabriele D’Annunzio, all’inizio del secolo scorso ottenne il record di superamento in volo della cordigliera delle Ande. Contemporaneamente alle sue attività di alpinista e di pilota civile, fu anche fotografo e giornalista – direttore della Rivista di Bergamo e redattore del Corriere della Sera – ma anche deputato nella 27/a legislatura. Oltraggiare una figura del genere sarebbe come vandalizzare un monumento al Barone rosso in Germania, segno prima ancora che di furia ideologica, d purai ignoranza.  Nel 1996 l’Amministrazione comunale di Bergamo aveva deciso di restaurare l’aereo con il quale partecipò il 9 agosto 1918 al volo su Vienna con la squadriglia di Gabriele D’ Annunzio. Proprio nel 1996, dopi quella decisione che era stata contestata da Rifondazione comunista, il monumento era stato danneggiato da una bomba carta. Locatelli ottenne la prima medaglia d’oro al valor militare durante la guerra 1915-18 e le altre due nel corso della campagna di Africa orientale, dove cadde il 27 giugno 1936 con il suo aereo a Lekempt. Podestà di Bergamo nel gennaio 1933, dopo che la sua candidatura a deputato era stata bocciata, Locatelli lasciò l’ anno seguente l’ incarico in coincidenza con l’ entrata in vigore della legge sul celibato.

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