Vignetta scandalosa sui “down”: il clamoroso scivolone di Charlie Hebdo
Questa volta Charlie Hebdo l’ha fatta grossa. La vignetta nella copertina del settimanale satirico, che ritrae un De Gaulle affranto che tiene in braccio un neonato dagli occhi a mandorla e lineamenti simili a quelli dell’eurodeputata del Républicains Nadine Morano, ha sollevato un coro di proteste. Ad indignare è stata soprattutto la frase in calce : “Morano, la figlia Down nascosta di De Gaulle“. Una terribile gaffe. La dimostrazione, ove ce ne fosse ancora bisogno, che la satira, per quanto libera, non dovrebbe mai travalicare i confini del buon gusto e trasformarsi in insulto. Questa volta il giornale satirico francese l’ha fatta davvero fuori dal vaso. Tutto per colpire un politico, la Nadine Morano, che nel corso di una trasmissione televisiva aveva malamente citato il generale De Gaulle sostenendo che la Francia è un paese “giudaico-cristiano, di razza bianca” e come tale non deve diventare musulmana. Per quella frase si era inalberato Nicola Sarkozy fino al punto di ritirare la candidatura della Morano dalla presidenza delle regione Meurthe-et-Moselle. Insomma, il richiamo aveva scandalizzato per il contenuto “razzista”.
Lettera accorata di una mamma al Charlie Hebdo
Di qui l’idea del direttore del Charlie Hebdo di rincarare la dose con una vignetta che colpisse l’opinione pubblica francese. Risultato? La vignetta ha scioccato i francesi. Intanto De Gaulle non aveva mai nascosto di avere una figlia down. Si chiamava Anne. Il generale la adorava. Morì ventenne. Non solo. La vignetta, credendo di ridicolizzare la Morano, finisce con il colpire indecentemente proprio le persone affette dalla stessa sindrome e le loro famiglie. Tra queste, la mamma di Louise, Caroline Boudet, che ha preso carta e penna e scritto al settimanale. “Ciao Carlie Hebdo. Ti rispetto molto, sai. Faccio parte di quelli che ti leggevano già prima che tutta la Francia diventasse Charlie. Ho vissuto, incinta di otto mesi, il massacro e la grande manifestazione che ne è seguita. Sentivo il mio bebé muoversi nella pancia e le dicevo: mi dispiace farti venire al mondo quando si spara alla gente per delle vignette. Poi lei è nata, e ha la sindrome Down. Da allora mi batto perché la sua condizione smetta di essere un insulto da cortile di scuola…Oggi, Charlie, tu credi di fare del male a Morano, dandole della figlia down. Ma invece fai male a tutti quelli che vogliono bene a persone come lei…Ti sostengo ancora, Charlie, hai diritto di fare umorismo come vuoi. Ma la tua copertina mi ferisce, e in più non fa ridere”.