«Al-Baghdadi nuovo Mandela»: l’orrore dell’Isis dall’errore degli Usa
“Abu Bakr al-Baghdadi è stato rilasciato perché in lui vedevano davvero una figura di mediatore, capace di moderare le influenze più radicali. La prima volta che andai a Bucca ci fecero un’arringa in cui dicevano che queste persone andavano trattate bene perché tra di loro ci sarebbe stato il Nelson Mandela del futuro”. Altro che Mandela. Rivelazione clamorosa (se autentica) di una topica stratosferica. Fatta da Mitchell Grey, un americano ex guardia al carcere di Bucca in Iraq. Certo è che sono stati tanti (tra 20 e 30 mila) i detenuti nel carcere iracheno di “Camp Bucca” gestito dagli americani a seguito dell’invasione del paese e della guerra a Saddam Hussein. Migliaia di ex soldati iracheni, sbandati e senza più nulla, tra i quali iniziò a manifestarsi quel jihiadismo foriero dei nostri odierni problemi. In quel campo non c’erano solo prigionieri sottomessi: c’era gente pronta a tutto. A indottrinare per poi colpire. Varie inchieste giornalistiche ne hanno confermato l’esistenza. Così come note sono le conseguenze della sottovalutazione statunitense. Tra quegli uomini c’era Abu Bakr al-Baghdadi. Colui che un anno e mezzo fa si è proclamato Califfo e ha insediato tra Iraq e Siria lo Stato del terrore denominato Isis. Dal febbraio al dicembre del 2004 al-Baghdadi – il cui vero nome è Ibrahim Awad Ibrahim al-Badry, nato a Samarra, nella pianura ad est del fiume Tigri nel 1971 – risulta tra i detenuti “civili” durante l’occupazione americana dell’Iraq. A fianco del nome, nel registro del carcere, la professione lavorativa: segretario amministrativo. «Non era uno dei peggiori», dirà il colonnello statunitense Kenneth King. E al-Baghdadi, infatti, non venne rinchiuso nel Compound 14, riservato ai più estremisti tra i prigionieri. Il futuro capo dei tagliagole che stanno terrorizzando il mondo e che muove bande di giovani invasati per portare orrore e sangue nel cuore dell’Europa era stato catturato dagli Usa. Ma non ritenuto pericoloso. Anzi, a quanto dice Grey, gli americani avrebbero pensato anche a al-Baghdadi quando cercarono di addestrare ex soldati iracheni in funzione anti-ijhad. Fare di quell’uomo il nuovo Mandela. Purtroppo qualcosa non ha funzionato. E quell’errore è diventato un orrore. Che stiamo pagando noi europei.