Fuori i 3 dei centri sociali fermati a Bologna. Meloni: «Sono intoccabili»

9 Nov 2015 19:32 - di Redazione

«Scontata la scarcerazione dei tre “attivisti” dei centri sociali arrestati domenica per gli scontri di Bologna. È un classico: siamo davanti ai soliti figli di papà che si sentono intoccabili e liberi di devastare le città e picchiare gli agenti delle Forze dell’Ordine, perché tanto hanno qualcuno che li protegge nelle Istituzioni e nella politica. Piena solidarietà ai poliziotti aggrediti e finiti all’ospedale mentre difendevano il sacrosanto diritto di migliaia di persone di manifestare le proprie idee. A loro va la nostra vicinanza e il nostro ringraziamento». È quanto scrive su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. 

Nessuna misura cautelare per i tre dei centri sociali

Nessuna misura cautelare, quindi, per i tre fermati. I primi due erano stati fermati in mattinata, prima dei cortei, perché sfuggiti ad un controllo di una volante della Polizia. I due attivisti liberati dopo l’arresto sono un 25enne e un 26enne di Treviso, legati a quanto pare a un centro sociale della città veneta. Erano stati intercettati da una volante in via Irnerio e hanno opposto resistenza e hanno tentato di scappare: un agente si è ferito nell’inseguimento. Negli zaini, oltre a petardi, sono stati trovati paragomiti e ginocchiere e delle cerate nere con cappuccio. Il terzo invece era stato bloccato dalla Digos nel pomeriggio nella zona di Porta Mascarella. Le accuse sono a vario titolo resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il pm Rossella Poggioli per i primi due, assistiti dall’avvocato Ettore Grenci, aveva chiesto l’obbligo di firma. Il giudice Aldo Resta ha deciso di non applicare misure. Su Facebook era intervenuto anche il leader della Lega Matteo Salvini. «Sono già liberi i due “bravi ragazzi” dei centri a-sociali arrestati ieri per resistenza e lesioni contro Polizia e Carabinieri. Più di 5 anni di galera al povero Ermes Mattielli, che si era difeso dai ladri, e neanche 12 ore a chi picchia un poliziotto. La “giustizia” italiana mi fa schifo».

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