Giubileo, via al piano sicurezza. Gabrielli: escalation di falsi allarmi

23 Nov 2015 13:04 - di Paolo Lami

Via al Piano di Sicurezza per il Giubileo proprio mentre nella Capitale arriva l’ennesimo falso allarme bomba che costringe le forze dell’ordine a chiudere il Traforo in via Nazionale che passa sotto ai giardini del Quirinale, nel centro di Roma, dopo la segnalazione di una borsa sospetta su cui i controlli hanno poi dato esito negativo. «Oggi trovano applicazione le misure di sicurezza disposte dal questore per l’anno giubilare. Le misure sono molto più stringenti ma non cambierà nulla dal punto di vista delle libertà e dei diritti dei cittadini – spiega il prefetto di Roma Franco Gabrielli commentando l’avvio del Piano Sicurezza Giubileo a Roma – Stiamo semplicemente utilizzando strumenti che la normativa mette a disposizione». «Ci possono essere 100 falsi allarmi. E poi il centunesimo si rivela vero. Non potendolo sapere – afferma il prefetto – io non mi sognerò mai di dire alla forze di polizia di non vagliare e verificare tutto. Non si sottovaluta niente e questo credo sia una garanzia per i cittadini»
«La battaglia contro il terrorismo – dice Gabrielli – non si vince o si perde per la presenza in strada di agenti in divisa o militari che presidiano ma per il sistema di sicurezza nel suo complesso che vede l’attività non visibile come la principale. La differenza non la fa il numero di agenti schierati ma la loro disposizione sul territorio, la capacità di reazione e la capacità di impedire che certi eventi accadano».
E a chi gli chiede sui presidi dei luoghi sensibili disposti nella Capitale, il prefetto precisa ancor meglio il concetto per far capire lo sforzo che si sta affrontando in questo momento da parte delle forze dell’ordine: «se qualcuno pensa che il controllo sia la camionetta con i militari h24 lo invito a pensare a quanti luoghi sensibili come scuole e musei la nostra Capitale vanta. Neanche l’esercito Usa potrebbe garantire questa sorveglianza e sarebbe esso stesso un motivo di sconfitta. Avremmo più militari che non cittadini. A me interessa di più che i soggetti che non si vedono lavorino per non farci assistere a fatti come quelli di Parigi».
Quanto ai falsi allarmi che si stanno susseguendo in questi giorni, Gabrielli si scusa: «Se questo ha creato disagi la colpa non è del sistema ma di queste persone. Mi scuso con i romani e i turisti ma è la dimostrazione che il sistema sicurezza esiste. Chiedo alle persone di comprendere che certe cose ci saranno e ci sarà una escalation man mano che ci si avvicinerà ad eventi che raccolgono attenzione anche morbosa da parte di soggetti che hanno interessi per i motivi più disparati. Perché in queste situazioni c’è lo psicopatico, lo psicolabile, chi crea confusione, chi vuole testare la risposta del sistema. C’è un mondo dietro…».
«Da parte del Vaticano non c’è stata una domanda specifica per aumentare le misure di sicurezza in occasione del Giubileo», ci tiene a precisare padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana secondo il quale l’organizzazione della sicurezza «dipende dalle autorità italiane e da come valutano le situazioni. Di certo Papa Francesco per questo Giubileo della Misericordia non ha chiesto che si faccia più di quanto è necessario fare».

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