“Happydays”: ecco che il cantastorie Renzi s’inventa l’hashtag della felicità
“Happydays“: perchè di giorni felici si tratta. Se, per di più, l’annuncio è fatto da Matteo Renzi, uno che la felicità la cavalca come Totò, “a prescindere!”, c’è pure la possibilità di piazzarci un bell’hashtag con “Happydays” e i pollici all’insù. Alla Fonzie. Ed ecco che il gioco è fatto. Che la narrazione renziana continui, perciò. Gaudium magnum si potrebbe dire se non si rasentasse la blasfemia. Ma questo è. Tutto va bene madama la Marchesa. Altro che problemi. Il migliore dei mondi possibili è il nostro: è questo il tempo per gioire. Il formidabile cantastorie che s’è insediato alla presidenza del Consiglio ha annunciato l’ennesima buona novella. Un’altra pioggia di denari sotto forma di decreto. E, gioco forza, ecco pure la battuta:«Oggi vi illustro 12 buone notizie, attese da molto tempo, potremmo lanciare l’hashtag “Happydays”» ha ghignato sornione aprendo la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. E subito ha sparato i fuochi d’artificio. Milioni per tutti: per la Capitale devastata da Ignazio Marino e per la Campania corcata da Vincenzo De Luca. Soldi a palate col timbro di palazzo Chigi: 200 milioni per Roma e per il Giubileo; 50 milioni per l’area di Bagnoli e 150 per la Terra dei Fuochi; 48 mila professori assunti; una crescita dello 0,9 rispetto ad una previsione dello 0,3. Evviva, “Happydays”. Felicità diffusa che nemmeno Albano e Romina dei bei tempi andati. Siamo bravi, stiamo bene e staremo benissimo. Dicono che se ci credi sei già a metà dell’opera: ecco l’imput. Questo bisogna fare. E questo bisogna dire. Felicità diffusa e “Happydays” per tutti. Come Totò: “a prescindere!”.