Isis, l’ultima “lezione” per i terroristi sul campo: come far saltare un camion

9 Nov 2015 12:47 - di Bianca Conte

Dal fai da te su Internet ai corsi di formazione (e aggiornamento all’ultimo livello di orrore) in Libia: i tagliagole dell‘Isis aggiornano tecniche e ventaglio di possibilità di esecuzioni e morte. E così, chi da questo momento in poi vorrà arruolarsi nelle fila dei jihadisti fedeli allo Stato Islamico dovrà sapere che non potrà in nessun esimersi dalla “formazione” sul campo, come sempre poi, rigorosamente propagandata in Rete.

Isis, nuovi “corsi” di addestramento in Libia

E allora, un “corso” di addestramento per diventare futuri combattenti dell’Isis ha preso piede soprattutto nella regione di Sirte, in Libia, dove i miliziani del terrore agli ordini del Califfo Al Baghdadi hanno eseguito una dimostrazione pubblica per insegnare alcune tecniche militari quali, ad esempio, far esplodere un camion. Il sito di informazione Alwasat, ha scritto, citando fonti ben informate, che due quadri importanti dell’organizzazione terrorista, provenienti dall’Iraq e dalla Siria, hanno tenuto una vera e propria “lezione” pubblica nell’ambito della “formazione” dei giovani, facendo – dalla teoria alla sua applicazione pratica – concretamente saltare in aria un veicolo. Dopo avere caricato su un camion «circa 110 kg di esplosivo, bombe e granate – riporta il sito – i jihadisti lo hanno fatto esplodere». La dimostrazione pubblica è avvenuta davanti alla prigione del villaggio di Zaafaran a ovest di Sirte dove, alla presenza di giovani “invitati” all’occorrenza, e provenienti da Sirte, Noufaleya e Ajdabiya,(altre località gestite dall’Isis), si è dato il via al programma di addestramento dimostrativo

Il Pentagono: «Possibile invio di più truppe Usa in Siria»

E mentre i teroristi dell’Isis si addestrano e aggiornano tecniche di morte e di guerra del terrore, il capo del Pentagono, Ash Carter, in un’intervista alla Abc, annuncia il possibile invio di altre truppe americane, che potrebbero essere dispiegate in Siria se gli Stati Uniti identificassero altre «forze locali capaci» con cui collaborare nella lotta allo Stato islamico. «Per far sì che la vittoria sia duratura – ha detto il responsabile della Difesa americana Ashton Carter – bisogna coinvolgere forze locali capaci di mantenere la pace che si è contribuito a conquistare. Al momento è difficile trovarne in Iraq e Siria. Ma se troviamo altri gruppi capaci e motivati nel combattere l’Isis, allora faremo di più». Il capo del Pentagono ha quindi sottolineato che «il presidente ha indicato la sua volontà a fare di più, e io sono certamente pronto a raccomandare che venga fatto di più, ma c’è bisogno di forze locali capaci. È quella la chiave di una vittoria sostenibile». E allora, alla domanda  se ciò voglia dire che altre truppe americane possano essere dispiegate sul terreno, Carter ha risposto in modo inequivocabile: «Assolutamente».

Altri 38 “foreign fighters” fermati nel sud della Turchia

L’antiterrorismo turco ha arrestato oggi nella provincia meridionale di Adana 38 sospetti aspiranti foreign fighters diretti in Siria per unirsi all’Isis. A riferirlo media locali che hanno anche aggiunto che del gruppo farebbero parte anche 10 donne e 15 bambini. Si tratta di 14 cittadini azeri, sette indonesiani, cinque iracheni e altrettanti kirghisi, tre iraniani, due tagiki e due afgani. Tutti sarebbero arrivati in zona, con tanto di famiglie al seguito, con l’intenzione di unirsi al Califfato. Le autorità hanno già avviato le procedure per la loro espulsione dal Paese.

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