Isis e propaganda online: raid francese su una scuola di Mosul? Tutto falso
Anche la propaganda dell’Isis è brutale, e una volta di più dimostra come questa assurda guerra combattuta dai miliziani jihadisti a colpi di terrorismo, proceda di pari passo sul fronte militare di Iraq e Siria; su quello globale degli attentati compiuti dalla Francia alla Tunisia, su quello mediatico, con Internet in prima linea.
Isis, la guerra di propaganda
La guerra di propaganda che si combatte accanto a quella reale in Iraq e Siria è spietata quanto quella sul campo e può provocare molte vittime, non solo virtuali. Può suscitare terrore e rinfocolare l’odio per il fatidico “nemico occidentale”. Lo ha confermato ancora una volta quanto accaduto nelle ultime ore, quando diversi siti e molti messaggi su Twitter hanno diffuso la notizia di un attacco aereo francese su una scuola a Mosul, roccaforte dell’Isis in Iraq, con un bilancio di 28 studenti uccisi. Un boccone succulento, per la feroce propaganda mediatica dell’Isis prontamente applicata alla Rete, dispensato in pillole di orrore e incitazione alla vendetta, e che in un click ha mandato in til Twitter e scatenato – immediatamente – la reazione del Gran Mufti dell’Egitto che, condannando la fantomatica notizia, ha parlato di «vergogna per la Francia». Peccato però che, a stretto giro, il fatto sia stato smentito da fonti locali e governative…
Il tam tam di una “fanta-notizia”
Eppure, le voci su un presunto attacco sono circolate per ore, con diversi tweet che citavano come fonte addirittura «il ministero della Difesa iracheno», ammantando di veridicità possibile la notizia di un fatto in realtà mai accaduto e che, dunque, non avrebbe potuto registrare mai nessuna dichiarazione istituzionale, anche quella mai pronunciata. E da lì è partito un tam tam virtuale che ha propagandato una concatenazione di eventi, conferme e smentite, tutte inesistenti. E allora, il sito in arabo della Tv Russia Today ha scritto che la notizia era stata data dall’agenzia tedesca Dpa. Ma il sito Middle East Eye, che ha ricostruito la vicenda, ha detto che la stessa Dpa ha smentito. E, ancora, che a parlare per primo del presunto attacco era stato invece un tweet dell’emittente Deutsche Welle, che però poi è stato cancellato. Solo dopo ore di fanta-informazione, allora, il generale Najim al Jubury, comandante dell’esercito iracheno per la provincia di Ninive, di cui Mosul è capoluogo, ha affermato che «nessuna scuola è stata colpita, e nessuno studente è morto», invitando i media alla «massima cautela» nel trattare le voci a suo avviso diffuse dallo stesso Isis. E nella guerra propagandistica, i miliziani del terrore, bellico e mediatico, mettono a segno un altro colpo…