Isis, ucciso il terrorista che ideò l’attacco al consolato italiano al Cairo
Ashraf Ali Hassanein el Gharabli, pericoloso jihadista, uno dei leader della cellula Isis in Sinai, accusato di avere progettato l’attentato al consolato italiano al Cairo l’11 luglio, è stato ucciso a nord-est della capitale egiziana dalle forze dell’ordine dopo uno scontro a fuoco. Lo riferisce il ministero dell’Interno. L’uomo era stato intercettato dai servizi della sicurezza nella regione di el Marg – a nord-est della capitale – dove era intenzionato a compiere nuovi attentati.
El Gharabli era uno dei leader Isis nel Sinai
El Gharabli è stato autore di moltissimi episodi di sangue. Era anche accusato del tentato agguato all’ex ministro dell’Interno Mohamed Ibrahim nel settembre 2013, del fallito attentato ai turisti a Luxor a giugno, oltre all’assassinio di ufficiali della polizia. Il terrorista è anche accusato di avere rapito ed ucciso nel dicembre 2014 un esperto americano nel settore petrolifero, William Henderson e di avere anche sequestrato un cittadino croato ad agosto.
Mattarella: «Terrorismo è minaccia più grande»
E sulla minaccia terroristica e dell’Isis in particolare è tornato a parlare, dall’Indonesia dove si trova in missione ufficiale, il capo dello Stato Sergio Mattarella che l’ha definita «la sfida più grande che dovremo affrontare nei prossimi anni». Sia Italia che Indonesia – ha proseguito il presidente della Repubblica – «non sono immuni da questa minaccia». Mattarella ha quindi ricordato che proprio per questo i valori della «tolleranza e del rispetto delle diversità», che accomunano Italia e Indonesia, sono ancora più necessari «nel contesto globale, segnato da tensioni e conflitti spesso generati proprio dalla difficoltà – a volte quasi dalla paura – di accettare le diversità».