
L’Italia resta maglia nera d’Europa per le liberalizzazioni del mercato
Economia - di Monica Pucci - 30 Novembre 2015 alle 15:35
Qualcosa si muove, ma in sostanza l’Italia resta ancora al palo in Europa nel processo delle liberalizzazioni del mercato con una percentuale del 67%; anche nel 2015 al tredicesimo posto nella classifica Ue, stilata annualmente dall’Istituto Bruno Leoni. Un posto, che diventa l’ultimo se il paragone viene fatto nella Ue a 15. Una situazione di stallo che però, precisa l’Istituto, visti i tempi di raccolta dei dati, non tiene conto di interventi recenti come il Jobs act e degli effetti che potrà avere, quando approvato, il ddl concorrenza. Nel 2016, prevede l’Ibl, se ne dovrebbero vedere i primi frutti. Ecco perchè infatti nell’indice 2015 per quanto riguarda il mercato del lavoro l’Italia è ancora la terzultimo posto anche se recupera una posizione rispetto alla Spagna. Intanto in Italia si sono verificati miglioramenti in alcuni settori: nelle tlc, nei trasporti aerei e ferroviari e nelle assicurazioni mentre la situazione è addirittura peggiorata in altri. L’Italia occupa l’ultima posizione per il mercato dei carburanti, principalmente a causa dell’elevata incidenza delle componenti fiscali e dello stato di arretratezza della rete distributiva. L’Italia si colloca in coda alla classifica per quanto riguarda il mercato postale (ventiquattresima), anche se con un lieve miglioramento, e le televisioni (ventitreesima). Per le telecomunicazioni in particolare con un risultato del 96 per cento, l’Italia si colloca nella fascia superiore della graduatoria, anche se con i ritardi per la banda ultralarga. Resta invece insufficiente la situazione per i trasporti ferroviari, indice al 53%, settore nel quale la competizione nel segmento dell’alta velocità sta determinando chiari benefici per i consumatori, sia in termini di prezzi sia di qualità del servizio. Per quanto riguarda il servizio regionale, invece, la situazione appare assai meno dinamica.
di Monica Pucci