Si avvicinano le amministrative: Renzi estrae dal cilindro il bonus diciottenni
Uno spot elettorale in prossimità delle amministrative. Un furto, un bluff da televendita, una paghetta di Stato, una mancia elettorale, l’ennesima mandrakata… e chi più ne ha, più ne metta. Il bonus ai diciottenni propagandato a suon di spot da Renzi indigna una folta rappresentanza politica almeno quanto buona parte della società civile, arrivando come uno schiaffo assestato in spregio a esodati e pensionati, disoccupati e famiglie monoreddito in difficoltà.
Bonus ai giovani, Gasparri: «una politica degna di Wanna Marchi»
Nell’agenda economica del premier restano inevase ancora molte questioni insolute da risolvere – e con una certa urgenza – nella prossima politica fiscale, eppure il presidente del Consiglio trova il modo di tirare fuori dal cilindro – lo stesso degli 80 euro da elargire ai dipendenti del pubblico impiego a basso reddito e da estendere ora alle forze dell’ordine impegnate nella sicurezza – ben 500 euro da regalare ai giovani che compiranno la maggiore età nel 2016. Una scelta a dir poco discutibile, non solo dal punto di vista fiscale, ma anche sul piano morale toccato – facendo un raffronto con altri bonus renziani, più o meno recenti – con la distribuzione delle somme: dare 80 euro a un impiegato con una famiglia da mantenere o ad un agente delle forze dell’ordine che – in questo particolare periodo storico più che mai – rischia la vita, per poi donarne 500 a un diciottenne, stride a dir poco… «Le scelte economiche di Matteo Renzi sono vergognose ed irresponsabili», ha tuonato non a caso il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che poi ha anche sottolineato: «Vengono rubati 523 milioni dal fondo degli esodati per destinarli ad altre spese. Chi è rimasto senza certezze si vede tradito ancora una volta. Del resto Renzi ai problemi reali preferisce la propaganda. Come dimostra la ridicola misura dei 500 euro a chi compie diciotto anni». «Probabilmente – ha poi concluso l’esponente forzista – la prossima mossa sarà quella di consegnare a chi ne compie sedici la scarpa destra il trenta giugno, e poi la scarpa sinistra il trentuno dicembre. Potrebbe essere una mossa geniale per fare le scarpe agli italiani. Renzi si conferma un vergognoso demagogo, che invece di affrontare i problemi del lavoro e del futuro dei giovani pensa di fare propaganda elettorale con ridicole mance. Al suo confronto Wanna Marchi è un esempio specchiato di serietà e moralità».
Bonus ai diciottenni? Per Brunetta è «la solita renzata»…
Un giudizio che non fa sconti, quello di Gasparri, a cui va ad aggiungersi – tra gli altri – il commento ironico di Renato Brunetta che, all’apice dell’indignazione, ha dichiarato: «Mi sembra la solita renzata, è una cosa che non ha né capo, né coda», ha detto a proposito del controverso provvedimento il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati che poi, intervenendo a La telefonata di Maurizio Belpietro, su Canale 5, ha anche aggiunto: «È una cosa che si presta a tutti i comportamenti opportunisti; ma cosa vuol dire 500 euro? Cos’è, la paghetta? È la paghetta di Stato? Ma siamo pazzi! Cosa vuol dire? Cinquecento euro per fare che cosa, per comprarsi i libri? Per andare in discoteca? Per fare viaggi? Ma per che cosa, e in che modo? Con quale struttura?». Domande che al momento non hanno ottenuto risposta e che, di sicuro, sollevano anche un altro inquietante interrogativo dagli esiti purtroppo scontati: il bonus vorrà dire più tasse per tutti? Ovviamente sì, il che significa – come sottolineato ancora una volta da Brunetta – «che il bonus obbligherà tutti a dare la paghetta ai figli degli altri e senza avere nessuna possibilità di organizzazione. Ma siamo pazzi? Io sono una persona razionale – ha quindi concluso il parlamentare azzurro – cerco di ragionare. Non è certo questo il modo per fare una politica per i giovani»…