Terremoto in Vaticano, arrestati mons. Vallejo Balda e Francesca Chaouqui
Terremoto in Vaticano. Scattano gli arresti ad altissimo livello per la fuga di notizie e documenti riservati dal Vaticano. In manette finiscono monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, spagnolo, già segretario della Prefettura degli Affari economici e della Cosea, la speciale Commissione di studio sulle attività economiche e amministrative e Francesca Immacolata Chaouqui, già componente della Commissione referente sulle attività economiche della Santa Sede, arrestata e poi rilasciata perché avrebbe subito collaborato nelle indagini.
Papa Francesco, informato dalla giustizia vaticana dei provvedimenti presi in merito alla fuga di documenti riservati, ha dato la sua approvazione agli arresti. Un colpo di scena clamoroso ma che era nell’aria. E non finisce qui.
La Santa Sede fa sapere che i libri in uscita di Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi con documenti riservati vaticani «sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa», un’operazione «in cui risvolti giuridici ed eventualmente penali» sono oggetto di riflessione in Vaticano «in vista di eventuali ulteriori provvedimenti», anche tramite cooperazione internazionale.
«Quanto ai libri annunciati per i prossimi giorni – avverte una nota della sala stampa della Santa Sede – va detto chiaramente che anche questa volta, come già in passato, sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa e, per quanto riguarda gli autori, di una operazione per trarre vantaggio da un atto gravemente illecito di consegna di documentazione riservata, operazione i cui risvolti giuridici ed eventualmente penali sono oggetto di riflessione da parte dell’Ufficio del Promotore in vista di eventuali ulteriori provvedimenti, ricorrendo, se del caso, alla cooperazione internazionale».
«Pubblicazioni di questo genere – è scritto nella nota dalla quale traspare tutta l’irritazione della Santa Sede per la vicenda – non concorrono in alcun modo a stabilire chiarezza e verità, ma piuttosto a generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna assolutamente evitare l’equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del Papa».
La vicenda viene ricostruita dalla stessa Sala Stampa del Vaticano che spiega come sono andate le cose in questi ultimi mesi e, soprattutto, gli ultimi colpi di scena.
«Nel quadro di indagini di polizia giudiziaria svolte dalla Gendarmeria vaticana ed avviate da alcuni mesi a proposito di sottrazione e divulgazione di notizie e documenti riservati, – rivela la Sala Stampa Vaticana – sabato e domenica scorsi sono state convocate due persone per essere interrogate sulla base degli elementi raccolti e delle evidenze raggiunte».
«Si tratta – aggiungono dalla Santa Sede – di un ecclesiastico, mons. Lucio Angel Vallejo Balda, e della dottoressa Francesca Chaouqui, che in passato erano stati rispettivamente segretario e membro della Cosea (Commissione referente di studio e indirizzo sull’Organizzazione delle Strutture Economico-Amministrative della Santa Sede, istituita dal Papa nel luglio 2013 e successivamente sciolta dopo il compimento del suo mandato)», viene spiegato. «In seguito alle risultanze degli interrogatori – ricostruisce la Santa Sede – queste due persone sono state trattenute in stato di arresto in vista del proseguimento delle indagini» e nella giornata odierna l’Ufficio del Promotore di Giustizia, nelle persone del prof. Avv. Gian Piero Milano, Promotore di Giustizia, e prof. Avv. Roberto Zannotti, Promotore di Giustizia aggiunto, «ha convalidato l’arresto dei predetti, provvedendo a rimettere in stato di libertà la Dottoressa Chaouqui, nei confronti della quale non sono più state ravvisate esigenze cautelari, anche a motivo della sua collaborazione alle indagini».
La posizione di Monsignor Vallejo Balda, invece, «rimane al vaglio dell’Ufficio del Promotore di Giustizia».
La Santa Sede ricorda, infine, che «la divulgazione di notizie e documenti riservati è un reato previsto dalla Legge n. IX dello Stato della Città del Vaticano (13 luglio 2013) art. 10 (art. 116 bis c.p.)».