Allarme dell’intelligence italiana: «I terroristi possono arrivare dai Balcani»
Il Pnr (Passenger name record) il sistema di registrazione dei dati dei passeggeri dei voli, andrebbe esteso anche ai voli tra Paesi Ue e all’interno dei singoli Stati. Lo ha detto Giampiero Massolo, direttore del Dis, il servizio di intelligence italiana, in audizione al Comitato Schengen. «Il Pnr – ha spiegato Massolo – è un elemento molto importante di prevenzione delle minacce ed è auspicabile che sia esteso dai soli voli internazionali a quelli all’interno dell’area europea e del singolo Paese. Sappiamo infatti – ha aggiunto – che la minaccia può venire anche dal terrorista cosiddetto “self-starter”, da quello “home grown”, cresciuto all’interno dei nostri confini». Secondo Massolo, non c’è «nessuna evidenza finora di infiltrazioni di terroristi jihadisti tra i flussi di migranti che arrivano in Italia dall’Africa, mentre preoccupa la rotta balcanica usata dai foreign fighters che tornano in Europa dai teatri di guerra». «Non abbiamo evidenza – ha spiegato il direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza – che nei flussi dall’Africa, che a fine anno conteranno 150mila persone, leggermente meno dello scorso anno, ci siano terroristi. Ci potranno essere soggetti più o meno radicalizzabili, non vi è evidenza di un legame diretto nè di progettualità allo stato». «Siamo invece più preoccupati – ha aggiunto Massolo – per rotta anatolico-balcanica, che, essendo più sicura e in zone dove i controlli sono più laschi, è stata la rotta dalla quale andavano e venivano in Europa i foreign fighters. Ci sono due criticità a riguardo: la compresenza di foreign fighters tra i flussi ed il fatto che questa rotta è fa tappa in Paesi balcanici caratterizzati da un alto tasso di radicalizzazione jihadista».
L’intelligence italiana investe sulla cyber-security
Massolo si è detto pure «molto contento» dello stanziamento deciso dal governo a favore della cyber-security (150 milioni di euro nella Legge di Stabilità): «È un segnale importante dal punto di vista politico, un segnale di fiducia nell’intelligence italiana». Il direttore del Dis ha sottolineato che i fondi «saranno utili per fare un salto di qualità. Non che oggi siamo arretrati, ma il cyber è un campo in cui si può fare molto meglio». «Le opportunità illimitate delle tecnologie – ha spiegato Massolo – possono consentire la nascita di un Grande Fratello. A noi non serve la raccolta massiva dei dati, ma la possibilità di selezionarli e raccoglierli in modo mirato. Abbiamo selettori di dati per garantire al cittadino che non faremo raccolta a strascico».