Il ballottaggio in Francia cambierà il centrodestra italiano: ecco come
Non è detto che si presenti nella Capitale oggi come promesso, ma il forfait non è dato dalla pigrizia, bensì da una scelta tattica precisa: «La settimana prossima, dopo i ballottaggi, sarà chiaro quanto vado sostenendo da tempo: tra la destra populista di Marine Le Pen e quella moderata, è la seconda quella che governa…». Il riferimento che Silvio Berlusconi fa al telefono con un dirigente siciliano di Fi è al secondo turno delle elezioni francesi che, in programma per domenica, serviranno a proclamare il vincitore finale della sfida tutta a destra delle Regionali. Soltanto all’indomani, l’ex premier vuole incontrare di nuovo Matteo Salvini e Giorgia Meloni, riprendere il filo del dialogo con gli alleati “lepenisti”, ricominciare a trattare su amministrative, programma e regole.
Berlusconi spera nella vittoria moderata in Francia per ammorbidire Salvini e Meloni
È proprio il suo ruolo di «mediatore» e «regista» che eviterà – a suo dire – la «frammentazione». A quel «dialogo» Silvio Berlusconi è pronto a sacrificare la sua leadership, ma non la «centralità» di Fi. Nel frattempo, l’ex premier ha deciso di non «cedere» alle «provocazioni», come quella che – a suo dire – gli hanno rivolto ieri Roberto Maroni e il segretario del Carroccio, chiedendo il «nome» del candidato sindaco a Milano per Natale. «Perché mai, con tutti i problemi che ha il Pd, dovremmo indicare il nome noi per primi?», si chiede. L’ex premier – spiega “Libero” – è convinto che il “fattore sorpresa” possa giocare a favore dell’opposizione, anche perché vede «un Pd sfilacciato». Segno di questo «sfilacciamento» l’arrivo dentro Fi dell’ex segretario regionale dem in Sicilia, Francantonio Genovese, e del suo gruppo: l’operazione è stata gestita da Gianfranco Micciche. Berlusconi ha promesso agli ex An che «se ne occuperà», ma, in realtà, sarebbe soddisfatto, così come di quella analoga a Siena. Il coordinatore toscano Stefano Mugnai, in accordo con Deborah Bergamini, aveva imbarcato giusto qualche giorno fa il 90% del Ncd nella città.
Lentamente sta tornando il sereno anche dentro al gruppo di Montecitorio
La fronda capitanata da Elio Vito sembrava intenzionata a mettere in discussione il ruolo di Renato Brunetta. «Riunione utile del direttivo», ha twittato al termine dell’incontro proprio Vito, mettendo di fatto fine all’ostilità. A far ritrovare unità anche l’azione diplomatica di vicepresidente e portavoce del gruppo, gli ex ministri Mariastella Gelmini e Mará Cariàgna, che hanno chiesto «maggiore coinvolgimento» di tutti i deputati attraverso una «diversa pianificazione» degli interventi e delle iniziative. Resta da sciogliere il nodo de “II Mattinale”, che, finito sotto tiro per i costi, continua ad essere pubblicato in versione light. «Ne parlerò direttamente con il presidente», ha annunciato Brunetta ai deputati.