Berlusconi a Salvini e Meloni: “Le Pen perde. Per vincere serve moderazione”
Il rinvio del vertice decisivo con Matteo Salvini e Giorgia Meloni a quest’oggi era dovuto anche alla sensazione che le cose in Francia sarebbero andate male per Marine Le Pen fermata ai ballottaggi, che ha avuto un grande successo di pubblico, ma sarà ovunque all’opposizione. Silvio Berlusconi diceva da settimane che «si vince al centro, uniti» e lo ripeterà anche oggi ai leader dei due partiti più vicini al Front National d’Oltralpe, quelli che hanno fatto di identità, nazione e politiche dure contro l’immigrazione il centro della loro azione. «Voi siete campioni a raccogliere voti», dirà loro l’ex premier, «ma per vincere dobbiamo recuperare i voti moderati, stare insieme», si legge su “Libero”.
Berlusconi insiste: la linea della le Pen è perdente. L’Italia è un paese moderato
Berlusconi ha trascorso la giornata di ieri, come tutti i lunedì, proprio nella sua villa, al di fuori della quale, però, si è consumato il dramma di un uomo che ha tentato il suicidio per protestare contro il sistema bancario. La vicenda, racconta chi ha parlato col Cavaliere, lo ha profondamente segnato: «C’è moltissima disperazione nel Paese e questo governo è troppo debole per affrontarla», si è sfogato. L’ex premier avrebbe tentato di mettersi in contatto con l’imprenditore aspirante suicida che deve la vita ai militari assegnati alla tutela del suo domicilio.
In Francia ha vinto il centrodestra e ha perso la destra estremista
Ai due ospiti coi quali aveva voluto salire sul palco della manifestazione leghista di Bologna, entrambi legati all’esperienza del Front National e stimati dalla sua leader, dirà quanto va sostenendo da tempo: «L’Italia è un Paese profondamente moderato, noi possiamo vincere, ma serve l’apporto di tutti e il baricentro della coalizione non può che essere il mio partito». Difficile che l’ex premier parli di sé come candidato premier – visto che nei conciliaboli coi fedelissimi rivela da tempo della necessità di individuare un «successore» -, ma intende rivendicare la guida del centrodestra per un esponente forzista, se non un “tecnico” d’area. Gli argomenti per tenere la barra al centro li fornisce proprio l’esperienza francese. «I numeri sono numeri; ha vinto il centrodestra e ha perso la destra estremista», chiarisce Francesco Giro, coordinatore dei Dipartimenti azzurri, unico sostenitore professo di Nicholas Sarkozy, tra le decine di lepenisti, anche dentro Fi.