Camorra, muore nel carcere milanese di Opera il Califfo di Portici

3 Dic 2015 12:49 - di Redazione

Anche un Califfo muore. Non quello truce e terrorista dell’Isis, almeno non ancora, ma un vecchio capo della camorra così soprannominato. Morto di morte naturale la scorsa notte a Milano, nel carcere di Opera. Si tratta di Luigi Vollaro, 83 anni, fondatore negli anni Settanta dell’omonimo clan di camorra attivo a Portici, nel Napoletano, in particolare nel settore delle estorsioni. Vollaro, detto appunto “il Califfo” per il gran numero di figli avuti da svariate relazioni, detenuto da anni in regime 41 bis, aveva vissuto la guerra di camorra che per anni ha contrapposto la “Nuova camorra organizzata” di Raffaele Cutolo alla “Nuova Famiglia“. Una scia di sangue, di attentati e pure di collusioni  con la politica locale e nazionale lunga oltre un decennio. Guerra che ha contribuito non poco alla devastazione di Napoli e dell’intera Campania. Il Califfo Luigi Vollaro fu arrestato nel 1982 dopo diversi anni di latitanza. Fu accusato dell’omicidio di una donna ritenuta sua amante, il cui cadavere fu ritrovato a gennaio del 1980 nelle campagne a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli). Quest’indiscusso capo camorra fu indagato anche per l’omicidio, avvenuto nel giugno 1979, di un uomo ritenuto legato sentimentalmente alla madre di uno dei suoi figli. Nel 2009 nell’operazione “San Ciro” vennero arrestati alcuni suoi figli.

 

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