Consulta, Renzi esclude FI e apre al M5S. Il centrodestra: grillini stampella del Pd

16 Dic 2015 19:23 - di Mariano Folgori

Consulta, Matteo Renzi apre al M5S ed esclude Forza Italia. È l’ennesima piroetta del premier per neutralizzare l’opposizione di centrodestra. Per l’elezione dei membri mancanti della Consulta, il  Pd ha infatti propostoi al M5S i giuristi Augusto Barbera, Franco Modugno e Giulio Prosperetti.

Berlusconi: «Fatto grave»

Immediata e indignata la reazione delle forze di centrodestra per il fronte tra Pd e M5S che si salda intorno alla Consulta. Berlusconi non fa attendere il suo commento sulla spregiudicata manovra politica del leader del Pd: «Dico solo che è molto grave che la Consulta non abbia al suo interno nemmeno un giudice che sia del centrodestra che oggi tra gli elettori è la componente più importate. È una cosa grave».

Rampelli: «Renzi ridesta i fantasmi della Prima repubblica»

Pungente il commento di Fabio Rampelli, capogruppo di FdI alla Camera : «Il crollo di autorevolezza del presidente Renzi è lampante: per chiudere sulla Consulta si affida alla stampella del Movimento 5 Stelle. Altro che rottamatore, oggi è il riesumatore dei fantasmi della Prima Repubblica. Noi non parteciperemo a questo voto».

Lega: «M5S subalterno al Pd»

Non meno indignata è la reazione della Lega: «Non so come la prenderanno gli elettori dei purissimi Cinque Stelle quando scopriranno che i loro cittadini eletti hanno preso il posto di Forza Italia nello scambio di voti in parlamento. La loro presunta verginità ai giochini di palazzo è durata ben poco, votando Barbera in cambio di Modugno hanno paleseranno finalmente la loro subalternità a Renzi. Non è la prima volta e non sarà l’ultima, invece di puntare costantemente il dito contro la Lega pensino alla loro moralità». Critiche ai grillini piovono anche da sinistra: «Il M5S  – afferma il deputato di Sinistra Italiana Alfredo D’Attorre – si appresta a prendere il posto di Forza Italia al banchetto della lottizzazione della Consulta e addirittura a votare a favore del più renziano dei candidati, il professor Barbera. A questo punto tanti cittadini potranno valutare la coerenza di un movimento che passa dagli strepiti e dalla mozione di sfiducia alla Boschi all’inciucio con Renzi per spartirsi i membri della Corte Costituzionale».

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